Quasi 8.300 organi trapiantati e nuova possibilità di vita per 7.772 persone.
Venticinque anni di impegno, ricerca scientifica, formazione, specializzazione e multidisciplinarietà, con un obiettivo su tutti: salvare vite umane: è un compleanno speciale quello che celebra oggi il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, istituito nel 1997, primo in Italia, a seguito della legge regionale 53/1995.
L’Emilia-Romagna è stata infatti la prima regione ad adottare un’apposita legge regionale per strutturare e rendere più efficiente la collaborazione tra gli ospedali in tema di trapianti: un modello pionieristico per la realtà italiana, a tal punto da essere preso ad esempio, pochi anni dopo l’istituzione, per la stesura della legge nazionale in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti (legge 91 del 1999).
A venticinque anni esatti di distanza, i protagonisti di ieri e di oggi si sono ritrovati questa mattina a Bologna per un convegno che si è svolto all’ IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, per celebrare l’anniversario e fare il punto sulla rete donazione-trapianto regionale e nazionale.
Erano presenti l’assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo, la direttrice generale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, Chiara Gibertoni e la direttrice del CRT-ER, Gabriela Sangiorgi.
C’erano anche i “padri” del Centro di Riferimento Trapianti, coloro che lo hanno ideato ed avviato nel migliore dei modi. Tra questi, Giovanni Bissoni (all’epoca assessore alle Politiche per la Salute della Regione e estensore della legge 53/1995), Gerardo Martinelli (già direttore del Servizio di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Sant’Orsola e primo direttore del CRT-ER) e Alessandro Nanni Costa (già direttore del CRT-ER e primo direttore del Centro Nazionale Trapianti).
“La Regione ha creduto nella la Rete Donativo-Trapiantologica e ne ha sostenuto e promosso l’attività sia attraverso finanziamenti dedicati sia accogliendo le istanze e le proposte di crescita e di innovazione del Centro regionale Trapianti, di cui oggi celebriamo i 25 anni di attività - ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. In questi anni si è voluto definire il ruolo e il riconoscimento dei Coordinamenti Ospedalieri Procurement dando loro una struttura organizzativa e di responsabilità all’interno delle Aziende sanitarie. Questo ha prodotto una reale ricaduta in termini di risultati con l’aumento del numero delle segnalazioni di donatori e l’incremento dei trapianti eseguiti”.
“Siamo partiti da lontano, costruendo una casa che oggi può vantare solide fondamenta, portando ottimi risultati – afferma la direttrice del Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna, Gabriela Sangiorgi-. Ma non basta. Sappiamo di avere ancora molti obiettivi che possono essere raggiunti grazie alla professionalità degli operatori della rete donativo-trapiantologica e al sostegno delle istituzioni regionali. Il Centro e la rete compiono 25 anni. Tante sono state le sfide e le difficoltà, ma tante anche le soddisfazioni e le innovazioni e tante ce ne saranno in futuro. Vogliamo continuare a crescere per dare risposte ai pazienti e ai loro familiari”.
“Ringrazio tutti per questo importante lavoro di squadra- ha concluso l’assessore- e ringrazio soprattutto tutti coloro che con la propria visione e il proprio impegno hanno precorso i tempi, creando le basi per costruire questa realtà che dona speranza a tante persone”.
Con l’evento di oggi si è inteso ricordare la nascita di quello che è stato – ed è tutt’ora – un vero e proprio strumento di impulso per le donazioni e i trapianti d’organo regionali, che in questo quarto di secolo ha consentito di raggiungere risultati fondamentali per la vita di tante persone.
E questo grazie al costante sostegno della Regione, all’organizzazione e al coordinamento delle diverse Unità specialistiche, dei laboratori e delle altre strutture pensate per supportare clinicamente l’attività delle sedi donative, alla collaborazione con gli altri omonimi Centri regionali e con il Centro Nazionale Trapianti.
A cui si aggiungono il controllo continuo e trasparente sulla lista dei pazienti in attesa di trapianto, l’impegno di tutti i professionisti coinvolti (chirurghi, rianimatori, personale infermieristico, biologi, infettivologi e direttori sanitari) e l’attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione.