Scintigrafia surrenalica corticale

In cosa consiste 

La scintigrafia surrenalica corticale è un esame che prevede l’iniezione per via endovenosa di una piccola quantità di radiocolesterolo (colesterolo marcato con iodio 131), un tracciante che va a fissarsi a livello del tessuto cortico surrenale funzionante.

A distanza di quattro-sette giorni dalla somministrazione il paziente viene convocato nuovamente per valutare la concentrazione di tale sostanza nei surreni. L’analisi si basa sull’acquisizione delle immagini da parte della gamma camera, un’apposita apparecchiatura che viene posizionata sulla regione lombare e che è in grado di rilevare i segnali emessi dal radiocolesterolo.

L’esame dura all’incirca una trentina di minuti e non è doloroso né pericoloso. La quantità di radioattività iniettata, infatti, è molto piccola, e le sostanze utilizzate non sono tossiche e non provocano generalmente effetti secondari.

A cosa serve 

L’esame ha lo scopo di analizzare la funzionalità dei surreni, piccoli organi collocati sopra i reni e deputati alla produzione di diversi ormoni. Viene quindi prescritto per la diagnosi di diverse forme di ipercortisolismo (adenoma, carcinoma funzionante) e delle lesioni surrenaliche.

Come prepararsi 

Non sono previste norme di preparazione particolari, ma è necessario portare all’appuntamento tutta la documentazione medica. Le donne in età fertile devono avvertire tempestivamente prima dell’esecuzione dell’esame di un eventuale, sicuro o dubbio, stato di gravidanza.

Dopo l'esame 

Al termine della scintigrafia il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per motivi di prudenza è consigliabile non sostare a lungo nei luoghi pubblici ed evitare fino al giorno successivo la vicinanza con donne e bambini.

Inoltre nelle 30 ore successive alla somministrazione del tracciante è consigliabile l’interruzione dell’allattamento.