L'impatto del clima e dell'inquinamento sulla salute

17 Gennaio 2023

Sviluppare un sistema di allarme capace di intervenire preventivamente, identificando il profilo dei pazienti più esposti e stabilendo le opportune linee guida ma anche creando dispositivi portatili capaci di valutare il rischio.  

È l’obiettivo della ricerca che vede coinvolto il Policlinico Sant’Orsola nell’ambito di “TRIGGER - SoluTions foR mItiGatinG climate-induced hEalth threats”, l’ampio progetto europeo guidato dall’Università di Bologna (in particolare dalla professoressa Silvana Di Sabatino) e pensato per analizzare le connessioni che legano clima, salute ed ecosistemi concentrandosi soprattutto sulle aree direttamente colpite dagli impatti del cambiamento climatico.

Lo studio, coordinato per il Sant’Orsola dal professor Igor Diemberger e dal dottor Cristian Martignani, punta ad analizzare nel dettaglio l’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento sulle malattie cardio-vascolari e sui problemi respiratori. Che tra eventi estremi (come, ad esempio, le ondate di calore e l’eccessivo irraggiamento solare) e tali patologie ci sia un legame è del resto ormai un dato assodato. Fino ad oggi, però, non sono ancora stati analizzati nel dettaglio i meccanismi che regolano il fenomeno: «Ad esempio sappiamo che le ondate di calore determinano un aumento delle ospedalizzazioni – spiega Diemberger – ma non sappiamo se colpiscono tutti o soltanto una fetta di popolazione specifica».

Insomma: il progetto, finanziato nell’ambito del programma Horizon Europe, intende realizzare un’analisi il più possibile personalizzata dei rischi per la salute legati da una parte ai cambiamenti climatici e dall’altra all’inquinamento. Come? Lo studio multicentrico, che è coordinato dall’Irccs Policlinico di Sant’Orsola e coinvolge la finlandese University of Oulu, la tedesca University of Augsburg, la svizzera Université de Genève e la greca University of Crete, si concentra in particolare sui pazienti ricoverati per eventi cardiorespiratori acuti, studiando l’impatto dei cambiamenti climatici a cui sono esposti (ad esempio ondate di calore, aumento della temperatura media, modifiche del livello di irraggiamento) e valutando il peso dell’inquinamento su eventuali modifiche dell’RNA mitocondriale e del microbioma.

Un’altra ricerca prospettica punta ad arruolare 300 volontari per valutare, attraverso i dati raccolti da dispositivi indossabili, l’influenza di clima e inquinamento sui parametri cardiorespiratori di persone in salute. Nel suo complesso il progetto TRIGGER coinvolge 22 partner sparsi in quindici paesi e mira a dare vita a un nuovo servizio internazionale di monitoraggio per la protezione della salute a livello globale