Il prof. Maurizio Mete entra nella squadra del prof. Luigi Fontana, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica dell’IRRCS.
Il prof. Mete è un medico oftalmologo con una lunga e consolidata esperienza nel campo della chirurgia vitreoretinica. Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso l'Università di Genova, dove ha conseguito anche la specializzazione in Oftalmologia nel 2009.
Dopo la specializzazione, ha lavorato al lungo presso l'IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. Durante questo periodo, ha maturato una vasta esperienza nella chirurgia della retina eseguendo circa 9500 interventi come primo operatore.
Anche grazie al suo contributo il Sant’Orsola rappresenterà un centro di riferimento per i pazienti affetti da patologie che richiedono un intervento chirurgico alla retina. L’attività del prof. Mete, infatti, si concentra prevalentemente sulla chirurgia vitreoretinica: distacco di retina e proliferazione vitreoretinica (PVR), chirurgia maculare (trattamento del pucker e del foro maculare), retinopatia diabetica, traumi oculari e impianto secondario di lenti intraoculari (IOL).
Oltre all’attività chirurgica si impegna attivamente nella ricerca e nella formazione dei giovani specialisti in chirurgia vitreoretinica e della cataratta. Sul fronte della ricerca di base, fin dai tempi dell’università si è dedicato ad aspetti di medicina translazionale, conducendo studi sui meccanismi di neurotrasmissione della retina e sulla caratterizzazione anatomo-funzionale di modelli animali di degenerazione retinica. Ha partecipato a progetti innovativi come lo sviluppo di protesi retiniche artificiali basate su polimeri organici fotovoltaici, per i quali detiene due brevetti, e l’utilizzo di nanoparticelle per il rilascio mirato di farmaci su modelli animali.
Nell’ambito della ricerca clinica, si propone di approfondire ulteriormente gli aspetti fisiopatologici delle malattie retiniche per ottimizzare i risultati chirurgici e migliorare la qualità di vita dei pazienti. In parallelo, continuerà a impegnarsi nella ricerca traslazionale, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per patologie retiniche che ancora oggi non dispongono di trattamenti pienamente efficaci.
“Inizio questa avventura con grande entusiasmo, - dichiara il prof. Mete - grazie alla possibilità di affiancare la mia passione per la chirurgia a quella per la ricerca. Da clinico, lavorerò per offrire ai pazienti le cure migliori, affiancato da un team affiatato e molto preparato. Da universitario, parallelamente, mi impegnerò nella formazione dei professionisti di domani e mi adopererò per contribuire all’attività scientifica di questo prestigioso ateneo”.