Ospitiamo la richiesta di diffusione della rete “Sanitari per Gaza”, che lancia l’appello ad una Giornata Nazionale di Digiuno per esprimere solidarietà verso la popolazione di Gaza, duramente colpita dalla guerra e dalla crisi umanitaria in corso. All'iniziativa ha aderito anche il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti.
L’adesione all’iniziativa è volontaria e individuale. Secondo l’appello lanciato dagli organizzatori, chi intende aderire al Digiuno è invitato a fotografarsi con il cartello "Digiuno contro il genocidio a Gaza" - al di fuori dell’orario di lavoro e all’esterno della struttura sanitaria di appartenenza (preferibilmente attorno al momento del pranzo) – per poi condividere la foto sui propri social con l'hashtag #digiunogaza, e con i propri contatti e le proprie reti in modo da amplificare il messaggio.
Fino ad ora in Emilia-Romagna hanno aderito circa 1.400 sanitari. A Bologna in particolare giovedì sono previsti alcuni punti di raccolta all'esterno dei principali ospedali cittadini: Maggiore, Sant'Orsola e Bellaria. Medici e infermieri si troveranno fuori dall'orario di servizio, quindi senza interferire con le normali attività, tra le 12.30 e le 14.30, per scattare una foto con gli abiti di servizio e mostrando l'appello a digiunare per Gaza.
L'iniziativa è nata in Toscana, come digiuno a staffetta, il 29 luglio. Ma col passare dei giorni si è allargata anche ad altre regioni, finchè gli organizzatori non hanno deciso di coordinarsi per fare un atto simbolico tutti insieme nella stessa giornata a livello nazionale. Alla giornata di giovedì, che vedrà coinvolti in tutto 500 tra ospedali e strutture, ha aderito anche il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. Che in un messaggio agli organizzatori scrive: "Digiunare è un atto dal forte valore simbolico, ma non solo. In questo caso, il digiuno è anche un modo per mettersi concretamente nei panni delle persone a Gaza, ridotte alla fame come conseguenza della guerra. Rinunciamo al cibo per denunciare la fame reale di migliaia di uomini, donne e bambini, e la nostra game di pace e giustizia per ciascuno di loro". Don Ciotti aggiunge: "Per voi medici e operatori sanitari, abituati a lavorare a stretto contatto con le sofferenze della gente per alleviarle, l'idea di una sofferenza causata intenzionalmente a così tante persone deve risultare ancora più insopportabile. Condivido il vostro sdegno e il vostro dolore, che ha scelto di manifestarsi in questo modo nobile. Insieme restiamo affamati di pace, giustizia e delle scelte politiche coraggiose che servono per costruirle", conclude don Ciotti.
A questo link è possibile ottenere ulteriori informazioni sull’iniziativa o segnalare la propria adesione in forma ufficiale