Carcinoma basocellulare

Cos'è 

Il carcinoma basocellulare (BCC) è un tumore della pelle a malignità prevalentemente locale, raramente metastatizzante (0.05-0.1% dei casi); si sviluppa prevalentemente in persone di età superiore ai 40 anni, in genere in regioni del corpo cronicamente esposte al sole e, in particolare, sul volto. Il BCC rappresenta il 15% di tutte le neoplasie. Si distinguono lesioni a basso rischio e lesioni ad alto rischio di recidiva, in base alle caratteristiche istologiche.

Come si manifesta 

La diagnosi è clinica e dermatoscopica. Alla dermatoscopia il BCC mostra aree e globuli grigio-blu, nidi ovoidali grigio-blu, peppering, strutture a forma di ruota di carro, aree a foglia d’acero, teleangectasie arboriformi, ed ulcerazione.

Origine 

I fattori di rischio principali per lo sviluppo del BCC sono i raggi ultravioletti (UV). Il ruolo rilevante svolto dai raggi UV nello sviluppo della patologia rende importante lo sviluppo di strategie di prevenzione e di adeguata fotoprotezione e fotoesposizione, che si articolano in diversi ambiti, quali sensibilizzazione delle persone riguardo alla consapevolezza delle conseguenze di esposizione solare eccessiva, protezione dall’esposizione ai raggi UV diretta mediante utilizzo di vestiti adeguati e cappelli, ricerca delle aree di ombra e regolare e corretto uso delle creme di protezione solare.

 

Come si accerta 

La diagnosi differenziale del BCC si pone con diverse patologie cutanee, sia neoplastiche maligne e benigne (es. melanoma, cheratosi seborroica, linfoma cutaneo a cellule B, nevo dermico, epitelioma spinocellulare,  poroma eccrino, porocarcinoma) sia non neoplastiche (iperplasia sebacea, mollusco contagioso, psoriasi, eczema).

Trattamenti 

La terapia di prima scelta è rappresentata dall’asportazione chirurgica con la valutazione istologica post-operatoria dei margini lesionali che devono risultare indenni. Le lesioni lesioni di diametro <2 cm se asportate con margine di 4mm di cute perilesionale: guarigione del 95% a 5 anni, 3 mm di cute sana possono essere considerati accettabili con un tasso di recidiva paragonabile. Un’estensione a 6 mm di cute sana dai margini lesionali viene raccomandata per l’allargamento in caso di localizzazione al tronco ed alle estremità o per l’exeresi primaria di lesioni ad alto rischio (giustificato anche un margine libero anche di 10 mm). Per i basaliomi ad alto rischio i tassi di recidiva sono maggiori: ove possibile è preferibile utilizzare la tecnica di Mohs.

Terapie di seconde linee sono rappresentate da: curettage e diatermocoagulazione, crioterapia, laserCO2, nonchè i trattamenti topici (imiquimod, terapia fotodinamica). In casi selezionati, come forme recidivate o inoperabili, il trattamento di elezione può essere la radioterapia o la brachiterapia. La radioterapia può avere un ruolo nel trattamento adiuvante nei casi di malattia localmente avanzata (ad esempio in caso di invasione dell’osso o dei tessuti molli). Oppure in caso di margini positivi o per interessamento perineurale.

Nei casi di carcinoma basocellulare localmente avanzato, per i quali non si ritiene opportuno l’approccio locale con chirurgia o radioterapia, oppure nelle forme metastatiche, il paziente è candidato a trattamento sistemico con terapia medica a bersaglio molecolare (inibitore della via di trasduzione del segnale “Hedgehog”). 

Un paziente con diagnosi precedente di BCC ha un rischio approssimativo del 15% di sviluppare un altro BCC in un anno e del 35% a 5 anni e il rischio aumenta per pazienti con più di un carcinoma asportato. Seguire i pazienti con controlli ambulatoriali ravvicinati può permettere di individuare prontamente recidive o nuove lesioni.