Normalmente le fratture guariscono nell’arco di pochi mesi dal trauma, grazie alla formazione di tessuto riparativo e al suo successivo consolidamento. Talvolta, tuttavia, può capitare che la ferita tardi a guarire, rallentando e rendendo più impreciso il processo di guarigione. Se la frattura non si rimargina entro tre mesi si parla di ritardo di consolidazione, se arriva a sei di pseudoartrosi.
I sintomi consistono essenzialmente nella persistenza del dolore nella zona della frattura e, a volte, nella presenza di tumefazioni.
Il ritardo di consolidazione della frattura e la pseudartrosi possono dipendere da svariati fattori. Una delle principali cause, infatti, è l’insufficiente vascolarizzazione del focolaio di frattura, che a sua volta può essere legata a malattie generiche (diabete e anemia), all’età avanzata, al fumo o a condizioni generali scadenti. Altre volte, invece, il problema è legato a patologie del metabolismo osseo, a tumori o all’abuso di alcol.
Oltre all’esame obiettivo, la diagnosi si avvale anche di radiografie specifiche. Talvolta lo staff medico può ricorrere anche a risonanza magnetiche e a Tac.
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