La valutazione ortottica prevede l’esecuzione di test volti a determinare lo stato della funzionalità visiva sia nel bambino che nell’adulto.
Ha una durata che può variare da venti a quarantacinque minuti, durante i quali si procede con la misurazione dell’acutezza visiva, di un eventuale deviazione latente o manifesta e con la valutazione della motilità oculare, della convergenza, dell’ampiezza accomodativa e della stereopsi (senso della tridimensionalità). Può documentare le alterazioni della motilità oculare mediante il Test di Hess-Lancaster e la percezione dei colori mediante l’esame del senso cromatico.
L’ortottista tratta i disturbi motori e sensoriali della funzione visiva, valutando la funzionalità dell’apparato neuromuscolare dell’occhio con l’obiettivo di documentare la presenza di anomalie a carico dello stesso (strabismo, ambliopia, diplopia, paralisi oculari, difetti dell’accomodazione e della convergenza e discromatopsie). Tale valutazione consente di pianificare il trattamento riabilitativo adeguato.
Non sono previste norme di preparazione particolari