Il termine “varice” indica la dilatazione costante di una vena, in questo caso degli arti inferiori. Tale disturbo del sistema circolatorio è solitamente ben visibile a occhio nudo: le vene varicose sono infatti ben distinguibili per il loro andamento tortuoso e appaiono spesso in rilievo.
Le vene varicose appaiono in genere ben visibili per il colore violaceo o bluastro, il percorso irregolare e contorto e talvolta il rilievo rispetto alla cute circostante. Nei casi più severi il disturbo non comporta soltanto un’anomalia estetica, ma anche bruciore, gonfiore e pesantezza negli arti. Il paziente può inoltre accusare più facilmente dolore e fastidio alle gambe dopo uno sforzo motorio o una seduta prolungata di divere ore.
Le vene varicose possono formarsi in seguito ad un indebolimento delle pareti o al danneggiamento delle valvole che regolano il corretto deflusso del sangue. Tra i fattori di rischio più frequenti ritroviamo l’età, il sesso (le donne sviluppano con maggiore frequenza questa condizione), gli stili di vita (le varici sono talvolta associate a fumo, sedentarietà e diete ricce di grassi) o posture eccessivamente prolungate.
La diagnosi richiede un esame obiettivo da parte del medico curante. Se necessario, l’iter può prevedere una visita specialistica di chirurgia vascolare ed eventualmente un ecocolordoppler venoso degli arti inferiori.
Alcune abitudini e precauzioni possono aiutare a prevenire la comparsa delle varici o contenere i fastidi legati a tale disturbo. Nel lungo elenco rientrano l’adozione di uno stile di vita sano, l’assunzione di posture giornaliere corrette e alternate (in particolare sedute prolungate), l’utilizzo di calze elastiche graduate e la prescrizione di alcuni esercizi a fine giornata.
In alcuni casi, tuttavia, tali accortezze non si rivelano sufficienti. Se necessario, allora, il paziente può essere sottoposto a terapia farmacologiche per migliorare il tono delle pareti venose e favorire il corretto deflusso del sangue, a trattamenti endovascolari con laser o radiofrequenza per eliminare o ridurre le varici o addirittura a veri e propri interventi chirurgici (fleboctomia o safenectomia) per rimuovere la vena varicosa.
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