Nel 2022 Filippo e Angela hanno passato il Natale in ospedale, attaccati a un cuore artificiale, mentre quest’anno sono tornati soltanto per festeggiare assieme. Merito dell’anno record per i trapianti della Cardiochirurgia Pediatrica.
Come raccontato nei giorni scorsi dal Resto del Carlino, infatti, nel corso del 2023 l’unità operativa guidata dal professor Gaetano Gargiulo ha eseguito nove trapianti di cuore, quasi il doppio rispetto alla media abituale degli anni passati.
Due di questi interventi hanno regalato un cuore nuovo proprio a Filippo e Angela (nomi di fantasia), bambini a lungo ricoverati in reparto a causa delle loro cardiopatie. Bambini di cui vi avevamo già parlato in passato, ad esempio in occasione dell’adozione dell’ultimo modello di cuori artificiali per piccoli pazienti. Soprattutto, bambini che pochi giorni fa sono tornati a trovarci in ospedale: questa volta, però, soltanto per uno scambio di auguri e di regali durante la festa organizzata in corsia dall’associazione Piccoli Grandi Cuori.
I numeri del Sant’Orsola.
Presso la Cardiologia e la Cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna - Policlinico di Sant’Orsola ogni anno vengono visitati circa 9000 piccoli pazienti provenienti da tutto il Paese ed eseguiti 350 interventi di cardiochirurgia. Numeri che fanno del Policlinico di Sant’Orsola uno dei primi 3 centri nel Paese per la cura delle Patologie cardiache nei bambini.
Bologna è uno dei pochi centri cardiologico-cardiochirurgico in Italia a vantare la possibilità di seguire il paziente dalla diagnosi prenatale a tutta l’età adulta, garantendo una presa in carico totale del paziente durante tutto l’arco della sua vita e offrendo a tutte le fasce di età l’opzione del trapianto e delle assistenze meccaniche.
Per quanto riguarda l’ambito pediatrico e dell’età evolutiva, grazie ai progressi della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica oggi l’80-85% dei bambini nati con cardiopatia congenita riesce a sopravvivere fino all’età adulta. Un risultato fino a poco tempo fa insperabile che porta il numero di Guch (Grown Up Congenital Heart Disease) ad aumentare costantemente. I Guch sono stati bambini cardiopatici congeniti e per tutta la loro vita necessitano di cure, terapie e trattamenti che solo centri altamente specializzati possono fornire. Per questi pazienti, oltre all’attenzione per la loro condizione di salute, è necessario e doveroso sviluppare programmi specifici che riguardano tutti gli aspetti della vita, dalla gravidanza all’attività sportiva a quella ludica e lavorativa. Solo al Sant’Orsola sono 600 i pazienti Guch provenienti da tutta la Penisola seguiti ogni anno.
Il trapianto di cuore rappresenta una delle massime espressioni della cardio chirurgia pediatrica. La speranza di vita per i bambini trapiantati è molto alta, 80% a 5 anni, il paziente trapiantato più piccolo aveva 84 giorni di vita e l’età media al trapianto è di 10 anni per quelli pediatrici e 37 per i Guch.