Si tratta di una malattia cronica caratterizzata dall’infiammazione delle articolazioni, che diventano dolenti, tumefatte, rigide e vanno incontro ad un processo di deformazione.
Questa tipologia di artrite colpisce più di frequente le articolazioni piccole (dita, mani, polsi, piedi, ginocchia e caviglie), ma può arrivare ad interessare anche le anche, le spalle e i gomiti. L’infiammazione, inoltre, può coinvolgere anche alcuni organi interni, come i poloni, i reni e il cuore.
Solitamente la malattia colpisce le articolazioni in modo simmetrico, e i suoi sintomi peggiorano gradualmente. Inizialmente, infatti, l’artrite si presenta sotto forma di rigidità dei movimenti dell’articolazione colpita, un disturbo che compare spesso di mattina e migliora gradualmente col passare della giornata. Man mano che il tempo avanza questo problema diventa sempre più ricorrente, fino ad associarsi a dolore e gonfiore delle articolazioni. Si posso poi associare sintomi generali come febbre, perdita di peso, stanchezza e, nelle malattie di più lunga durata, secchezza oculare e del cavo orale e presenza di noduli sottocutanei detti noduli reumatoidi. Nei casi più gravi può portare alla perdita della funzionalità dell’articolazione coinvolta con una conseguente condizione di disabilità e potenziale inabilità lavorativa.
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune, poiché il processo infiammatorio è causato da una disfunzione del sistema immunitario. La causa esatta d questa degenerazione non è ancora stata individuata con certezza, ma è ormai convinzione della comunità scientifica che gli stimoli ambientali abbiano un ruolo fondamentale nello scatenare la malattia. Al momento l’unico elemento chiaramente associato con lo sviluppo di artrite reumatoide è il fumo di sigaretta.
L’artrite reumatoide non è semplice da diagnosticare precocemente, in quanto i sintomi sono piuttosto scarsi e generici. Le indagini, oltre alla visita di primo accesso, si affidano di solito ad esami di laboratorio, a radiografie (che però diventano utili solo una volta superata la fase iniziale), ecografie e risonanze magnetiche dell’articolazione indolenzita.
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