Bollini Rosa: l’IRCCS ne conquista di nuovo tre

30 Novembre 2023

La Fondazione Onda conferma per il biennio 2024-2025 il massimo riconoscimento assegnato agli ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere. 

L’iniziativa premia infatti le strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che interessano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. L’undicesima edizione, in particolare, è stata caratterizzata da un aumento degli ospedali coinvolti, da 354 a 367. Cinquantatre hanno ottenuto un Bollino, 188 ne hanno ricevuti due mentre altri 126 – incluso il Policlinico di Sant’Orsola – hanno conseguito il massimo riconoscimento: tre Bollini, per l’appunto. 

L’impegno del Sant’Orsola. Dermatologia, Diabetologia, Endrocrinologia e Malattie del Metabolismo, Ginecologia e Ostetricia, Medicina della Riproduzione, Oncologia Ginecologica, Senologia e i percorsi contro la Violenza sulla Donna: sono solo alcune delle aree di particolare impegno dell’IRCCS riconosciute come aree specialistiche dai Bollini Rosa. Sul sito dell’iniziativa è possibile consultare tutti i servizi valutati per ciascuna Unità Operativa.  

Come vengono assegnati i bollini? La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. 

Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi (professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma), ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..). 

Tra i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: 

  • specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati,
  • tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinicoassistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented
  • l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale)
  • il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.