Adam è un bambino siriano di appena quattro anni affetto da una grave patologia congenita cardiaca (la Tetralogia di Fallot) che gli impediva di respirare e muoversi. Pochi giorni fa è stato operato con successo dagli specialisti dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola.
“È stato sottoposto a un intervento chirurgico correttivo che gli permetterà di tornare a casa e di condurre una vita normale”, spiega Emanuela Angeli, cardiochirurga dell’Unità operativa di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’età evolutiva. Un’operazione che di norma, in Italia, viene eseguita già ad un anno di età. Ma Adam è nato a Tartus, città portuale della Siria, paese dove il sistema sanitario è “al collasso”, come spiega Tammam Hasan, cardiologo pediatrico italo-siriano in forze presso la Cardiologia Pediatrica e dell’età evolutiva del Sant’Orsola.
È proprio grazie all’interessamento di Hasan e all’aiuto dell’Abc (Associazione bambino cardiopatico di Piacenza) che Adam è arrivato a Bologna per essere operato dall’équipe della Cardiochirurgia Pediatrica del Policlinico. Il bimbo è già stato dimesso e, insieme alla mamma, per tutto il tempo necessario alla riabilitazione sarà ospitato presso la struttura di accoglienza dell’associazione Piccoli Grandi Cuori.
"La tetralogia di Fallot è una cardiopatia congenita caratterizzata da un insieme di difetti cardiaci che riduce l’ossigeno che circola nel sangue: da qui la sua iniziale definizione ’morbo blu’, per via della colorazione bluastra della cute e delle mucose – aggiunge Angeli - Tra le cardiopatie congenite ha un’incidenza dell’8-10 per cento". Come molti altri bambini, Adam è destinato a far parte della popolazione di pazienti congeniti adulti che a oggi, in Italia, conta circa 160.000 pazienti. “La considerazione più importante da fare oggi è che la sopravvivenza e la qualità della vita di questi pazienti sono legate alla continuità della cura e alla tecnologia".
Presso la Cardiochirurgia pediatrica del Sant’Orsola vengono eseguiti circa 350 interventi che riguardano tutte le patologie cardiache e sono 600 i pazienti che continuano a essere seguiti dal momento dell’intervento e, dopo l’operazione, lungo tutta la loro vita. Il Sant’Orsola è uno dei pochi centri cardiologico-cardiochirurgico in Italia in grado di garantire una presa in carico del paziente dalla diagnosi prenatale a, potenzialmente, tutta l’età adulta. Infatti, oggi l’80-85 per cento dei bambini nati con cardiopatia congenita riesce a sopravvivere fino all’età adulta.
Della storia di Adam ha parlato anche il Resto del Carlino