Si tratta di un particolare tipo di ecocardiogramma transtoracico: durante l’esame, infatti, il paziente deve svolgere un esercizio fisico (solitamente si tratta di pedalare sul cicloergometro o, in alternativa, di camminare sul tapis roulant).
La procedura è semplice e faticosa, ma in genere non dolorosa. Dopo essere stato adeguatamente preparato (applicando gli elettrodi sul torace per monitorare e registrare continuamente l’elettrocardiogramma, collocando un bracciale per valutare l’andamento della pressione arteriosa e inserendo un’agocannula in una vena del braccio destro per l’eventuale somministrazione di farmaci in urgenza), il paziente viene invitato ad iniziare l’attività fisica. Ad intervalli di tempo stabiliti il personale aumenta la difficoltà dell’esercizio, in modo da incrementare progressivamente il carico di lavoro e quindi lo sforzo fisico. L’esercizio viene interrotto solo quando il cuore raggiunge la frequenza cardiaca richiesta: di conseguenza, la durata dell’esame non è fissa ma varia da paziente a paziente. Al contrario, se insorgono problemi particolari la procedura viene immediatamente interrotta: ciò accade, ad esempio, in caso di alterazioni ecocardiografiche/elettrocardiografiche o in presenza di sintomi quali dolore al petto, difficoltà a respirare, palpitazioni, sudorazione, mal di testa, sensazione di calore diffuso o di mancamento). L’esame, inoltre, viene interrotto anche in caso di eccessivo affaticamento del paziente.
I dati raccolti nel corso dell’esercizio consentono di studiare il comportamento del muscolo cardiaco o le variazioni dei parametri emodinamici sotto sforzo. Di conseguenza, l’ecocardiogramma da stress viene impiegato nella diagnosi di disturbi e patologie del sistema cardiovascolare.
Se il paziente assume una terapia farmacologica è opportuno che consulti in anticipo il proprio cardiologo curante per stabilire l’eventuale necessità di sospendere il trattamento. Inoltre è necessario presentarsi all’appuntamento a digiuno da almeno 4 ore (in caso di diabete mellito è bene monitorare a domicilio la glicemia e chiedere consiglio al proprio medico curante per stabilire la giusta dose di antidiabetico orale o di insulina) e muniti della documentazione clinica relativa alla problematica per cui è stato richiesto l’esame.
Una volta terminato l’esame e ricevuto l’assenso da parte del personale, il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana.
Malattie correlate
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Strutture coinvolte
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