Epatite autoimmune

Cos'è 

L’epatite autoimmune è una patologia del fegato provocata da una alterazione del sistema immunitario. Le difese immunitarie dei soggetti che ne sono colpiti, infatti, attaccano per errore l’organo epatico, determinandone l’infiammazione.

Come si manifesta 

Si tratta di una patologia che colpisce prevalentemente il sesso femminile. Nelle fasi iniziali rimane in genere asintomatica, ma con il passare del tempo il paziente può cominciare ad accusare prurito, stanchezza, perdita di appetito, dolori articolari, fino alla comparsa di ittero (colorazione giallastra della pelle) e versamento liquido addominale. Se non trattata per tempo l’epatite autoimmune può portare alla cirrosi del fegato e quindi produrre danni epatici permanenti.

Origine 

Questo tipo di epatite ha un’origine autoimmune: il sistema immunitario riconosce erroneamente come estranei alcuni elementi dell'organismo (cellule) e reagisce nei confronti di questi come se si trattasse di elementi quali batteri e virus. La conseguenza è lo sviluppo di una infiammazione cronica, che a livello del fegato può evolvere anche in un quadro di cirrosi.

Come si accerta 

La diagnosi dell’epatite autoimmune è basata sulla valutazione clinica, sugli esami di laboratorio (in particolare la ricerca degli autoanticorpi) e sullo studio del fegato mediante ecografia dell'addome, Tac dell’addome e risonanza magnetica. Può essere necessaria anche l’esecuzione di una biopsia epatica.

Trattamenti 

La terapia farmacologica si basa su steroidi e farmaci immunosoppressivi. Nei casi più gravi, quando il fegato è eccessivamente compromesso, si valuta l’ipotesi di un trapianto.