Ingestione di sostanze caustiche

Cos'è 

L’ingestione di sostanze caustiche (ossia di acidi e basi forti presenti in vari detergenti e prodotti per la pulizia della casa) provoca gravi lesioni al sistema digerente. In alcuni casi le ferite possono essere talmente gravi da portare alla morte del paziente.

Come si manifesta 

Se il paziente riesce ad interrompere la deglutizione e a sputare la sostanza per tempo le lesioni si possono limitare alla sola faringe, mentre in caso di ingestione volontaria o comunque non interrotta tempestivamente i danni si estendono anche all’esofago e allo stomaco.

I sintomi variano in base al tipo e alla quantità di sostanza ingerita. In generale i pazienti lamentano forti dolori addominali o rodali, iper produzione di saliva, alterazione della respirazione e della voce, vomito. Il rigurgito, che comprende in genere anche tracce di sangue, costituisce al tempo stesso anche un ulteriore aggravamento del danno, dal momento che le sostanze caustiche compiono il percorso inverso ripercorrendo per una seconda volta l’esofago. Nella maggior parte dei casi il danno si verifica entro pochi minuti dall’ingestione.

Origine 

L’elenco delle sostanze caustiche è piuttosto lungo, ma tra le più comuni ritroviamo l’acido muriatico, l’acquaforte, il vetriolo, la soda caustica, l’ammoniaca, la candeggina e l’acqua ossigenata. Tali sostanze hanno un notevole potere corrosivo e quando entrano a contatto con la mucosa delle pareti di esofago, stomaco e intestino tenue provocano delle lesioni anche gravi, portando in alcuni casi alla necrosi (morte) e alla perforazione di questi tratti dell’apparato digerente.

Come si accerta 

L’ingestione di sostanze caustiche rappresenta un’emergenza e, in quanto tale, prevede l’accesso al Pronto Soccorso e la gestione da parte di un team multidisciplinare, del quale fanno parto, oltre al medico di PS, anche il tossicologo, l’anestesista-rianimatore, il radiologo, l’endoscopista e il chirurgo.

In caso di ingestione certa si provvede innanzitutto al mantenimento delle funzioni vitali, per poi procedere ad un esame obiettivo e all’elettrocardiogramma. Solitamente vengono anche effettuate una radiografia toraco-addominale o una Tac, e in genere l’iter diagnostico si conclude con l’endoscopia per verificare la gravità e l’estensione delle lesioni.

Per le ingestione dubbie (bambini) l’iter diagnostico è meno codificato e si basa anche sui sintomi manifestati dal paziente. Il quale, in ogni caso, può essere sottoposto agli esami sopra citati e ad un periodo di osservazione e monitoraggio delle funzioni vitali.

Trattamenti 

L’approccio terapeutico dipende essenzialmente dalla severità delle lesioni. Per pazienti con lesioni viscerali lievi, ad esempio, si procede in genere con una semplice terapia medica (supporto nutrizionale per via endovenosa e somministrazione di farmaci, in particolare antibiotici ed antisecretivi), mentre i casi gravi vengono trattati chirurgicamente.  

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica