Iperprolattinemia

Cos'è 

L’iperprolattinemia è una condizione caratterizzata da alti livelli dell’ormone prolattina nel sangue.

Come si manifesta 

La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi che nelle donne ha due compiti principali: stimolare la produzione di latte materno e impedire una nuova gravidanza durante la fase dell’allattamento. La sua funzione nel corpo maschile, invece, non è ancora stata del tutto chiarita.
I livelli di prolattina nel sangue non sono sempre costanti. Durante la notte, infatti, la concentrazione di tale ormone aumenta, così come durante la fase di ovulazione e nel corso della gravidanza. Tali incrementi, in ogni caso, vanno considerati come fisiologici, ed entro certi limiti non costituiscono una condizione patologica.
L’iperprolattinemia va infatti intesa come un’alterazione dei livelli di prolattina estranea alla normale attività dell’organismo. Un aumento eccessivo o anomalo può provocare disturbi seri, tanto nella donna quando nell’uomo. Nelle pazienti di sesso femminile questa condizione si manifesta soprattutto sotto forma di alterazioni del periodo mestruale o addirittura amenorrea (mancanza di mestruazioni e di ovulazione), di galattorrea (perdita di latte dai seni), irsutismo, difficoltà a portare a termine una gravidanza e diminuzione del desiderio sessuale. Quest’ultimo sintomo, peraltro, è comune anche negli uomini, così come il mal di testa. Nei pazienti di sesso maschile l’iperprolattinemia comporta anche una riduzione della produzione di spermatozoi, impotenza e, più raramente, ginecomastia (crescita delle mammelle).
Quando l’aumento dei livelli di prolattina è causato dalla presenza di un adenoma, infine, ai sintomi sopra descritti si possono aggiungere anche disturbi visivi o neurologici.

Origine 

Nella maggior parte dei casi l’eccessivo aumento della prolattina è legato all’uso di farmaci. In particolare l’iperprolattinemia può essere causata da terapie per la cura dei problemi gastrointestinali o di malattie psichiatriche.
L’origine può essere anche di tipo patologico, come nel caso del già citato adenoma ipofisario. Quando questi piccoli tumori benigni si sviluppano, infatti, l’ipofisi produce ormoni in eccesso. Lo stesso accade con altri tipi di neoplasie, come i tumori ipotalamici o alcune patologie infiltrative o granulomatose.
Infine, l’iperprolattinemia può insorgere anche nei momenti di forte stress.

Come si accerta 

La diagnosi dell’iperprolattinemia si basa sull’analisi del sangue, che vengono eseguite per monitorare i livelli di prolattina. Il prelievo va fatto a riposo, possibilmente al mattino ed evitando situazioni di forte stress che potrebbero alterare i risultati. Anche la semplice agitazione da ago, molto comune nei pazienti di tutte le età, stimola la produzione ormonale. Proprio per questo motivo il prelievo va ripetuto sempre almeno due volte.
Possono inoltre essere eseguiti anche alcuni esami strumentali dell’ipofisi, come la risonanza magnetica e l’ecografia, in modo da accertare l’eventuale presenza di tumori o altre patologie.

Trattamenti 

La terapia varia in base alla causa scatenante dell’iperprolattinemia. Nella maggior parte dei casi vengono prescritti appositi trattamenti a base di farmaci agonisti dopaminergici, studiati per contenere la produzione di prolattina. Tale terapia, inoltre, torna spesso utile anche per la cura di un’eventuale adenoma ipofisario: la somministrazione continua per almeno due anni dei farmaci, infatti, può portare alla riduzione del tumore o addirittura alla sua scomparsa definitiva. Più raramente, invece, è necessario intervenire chirurgicamente per asportare la neoplasia.

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica