Malattia infiammatoria del miocardio, il tessuto muscolare che forma le pareti del cuore. Si tratta di una delle cause più comuni di cardiomiopatia dilatativa, specie nei bambini.
Possiamo riconoscere tre fasi nel decorso della miocardite infettiva. La prima è caratterizzata da un’infezione del miocardio di natura virale, mentre la seconda da un progressivo danneggiamento del miocardio mediato da un processo autoimmune. Nella terza, infine, il quadro clinico è quello della cardiomiopatia dilatativa (ingrossamento della parte di cuore interessata dall’infezione).
La prima fase è molto spesso silente e priva di sintomi significativi, che compaiono invece nella seconda sotto forma di scompenso cardiaco e infiammazione del miocardio. Le manifestazioni tipiche della cardiomiopatia dilatativa (stanchezza, dispnea da sforzo, tosse, gonfiore addominale, aumento di peso associato a perdita di appetito, tachicardia e svenimenti) accompagnano il paziente nella terza fase.
L’intero processo ha origine da un’infezione del miocardio di natura virale.
I medici, per identificare correttamente la malattia e valutare i danni al miocardio, possono ricorrere a diversi esami. Su tutti citiamo la radiografia del torace, l’ECG, l’ecocardiografia, la biopsia, gli esami del sangue e il test da sforzo.
La distinzione per fasi ritorna anche nella scelta dei trattamenti. I farmaci immunosoppressori, infatti, possono contribuire a fermare il processo infiammatorio, migliorando la funzionalità cardiaca, quanto la miocardite è ancora nella sua seconda fase.
In caso di ingrossamento del muscolo cardiaco (terza fase) si fa invece riferimento alla terapia per la cardiomiopatia dilatativa.
Visite ed esami correlati
Trattamenti correlati