Numero Unico Europeo 112, un solo numero per tutte le emergenze

11 Aprile 2025

Efficienza nella gestione delle emergenze. A quasi tre mesi dalla prima attivazione in Emilia-Romagna oltre 380mila telefonate ricevute, 4,5 secondi il tempo medio di risposta.

Dal 3 dicembre 2024 al 1^ aprile 2025 è stato attivato progressivamente su tutto il territorio regionale, e permette di richiedere l’intervento della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare.

Cos’è il NUE

Il NUE 112 non sostituisce, ma si affianca e integra gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.

La sua introduzione recepisce la direttiva dell’Unione europea per armonizzare i servizi di emergenza e permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri. Dopo questa prima fase di avvio, in base alla dotazione tecnologica e all’attivazione del servizio h24, sarà possibile includere anche le sedi della Polizia locale tra gli enti di soccorso.

La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.

Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Per realizzarle, la Regione ha investito oltre 7 milioni di euro: costruite con criteri antisismici, sono dotate di una sala per la gestione delle maxi-emergenze e di spazi idonei ad ospitare tecnologie, uffici e servizi, tra cui video- wall informativi per il controllo dell’evoluzione del quadro emergenziale.

Cosa succede quando si chiama il NUE 112

“Emergenza, di cosa ha bisogno”. “C’è una persona sospetta”. “Emergenza, l’ho già localizzata”. “Sto male e sono sola in casa”. “In che via si trova?”. “Non abbandoni la chiamata, resti in linea con me”. Due squilli e dalla Centrale Unica di Risposta, a Bologna o a Parma, rispondono con voce ferma e rassicurante. Il sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida e immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista di chi chiama. La telefonata viene processata e inoltrata al servizio di emergenza competente: solo quando le forze dell’ordine o il sistema di emergenza sanitaria vengono messi in contatto con la persona che ha chiamato, l’operatore si sgancia.

La app “Where are U”

Per contattare il NUE 112 c’è anche l’app “Where are U”, scelta come applicazione di riferimento nazionale e messa a disposizione dal ministero dell’Interno tramite un accordo con l’Azienda regionale per l’emergenza urgenza della Regione Lombardia. La app, gratuita e disponibile per smartphone iOS, Android e Windows Phone, permette di mettersi in contatto con il NUE 112 in tre diversi modi:la chiamata vocale, la chiamata muta (se l'utente non può parlare perché in una situazione di pericolo o perché persona con disabilità) e una chat.

I dati del NUE 112 in Emilia-Romagna

Al 2 aprile 2025, nei primi 121 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato con date differenti a partire dal 3 dicembre 2024, sono complessivamente 381.232 le telefonate ricevute, con una media giornaliera di 1.500 per milione di abitanti (in linea con il dato nazionale), di cui 163.787, pari al 43%, filtrato dalle Centrali Uniche di Risposta. Una delle funzioni del NUE 112, infatti, è filtrare le telefonate, ovvero smaltire quelle che non riguardano vere e proprie emergenze, liberando così le centrali di secondo livello che possono, invece, dedicarsi alla gestione delle emergenze. Delle chiamate inoltrate, le richieste riguardano per il 46% Emergenza sanitaria, 28% Carabinieri, 19% Polizia di Stato e 7% Vigili del Fuoco. Nei primi due giorni (1 e 2 aprile) dall’attivazione completa su tutto il territorio regionale è stata registrata una media di 6.500 chiamate.

Le Centrali Uniche di Risposta, una a Bologna e una a Parma, servono 57 centrali di secondo livello (di cui 3 di Emergenza sanitaria, 34 dei Carabinieri, una della Capitaneria di Porto, 10 di Polizia di Stato, 9 dei Vigili del Fuoco e dal 7 aprile una Centrale operativa della Polizia Stradale). Nel 6% delle chiamate inoltrate alle centrali di secondo livello vengono allertate più centrali contemporaneamente per garantire tempestività e rapidità di intervento. Per tutti i distretti telefonici il tempo medio di risposta al cittadino è di 4,5 secondi.

Il picco di telefonate è stato registrato il 28 gennaio con quasi 5mila chiamate, perché quel giorno raffiche di vento oltre 120 chilometri orari hanno colpito le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia.