Il pectus excavatum, anche detto petto scavato, è una malformazione congenita della cassa toracica che consiste nell’infossamento dello sterno. Questa anomalia determina una forma tipicamente ad imbuto del petto ed è più frequente nel sesso maschile.
I pazienti interessati da questa malformazione presentano una rientranza a livello dello sterno. La severità di tale infossamento è molto variabile: in alcuni casi il difetto è appena accennato, mentre in altri nel centro del petto si forma una vera e propria fossetta.
A volte la severità della rientranza peggiora con il passare degli anni.
In genere tale condizione non determina altri sintomi o segni clinici al di là dell’aspetto estetico, che comunque può essere fonte di disagio e insicurezza per i pazienti che ne sono interessati.
Nei casi più gravi, tuttavia, la severità dell’infossamento può portare alla compressione del cuore e dei polmoni e, di conseguenza, ostacolare il normale funzionamento di questi organi.
Tali complicazioni possono manifestarsi sotto forma di dolore al petto, ridotta tolleranza allo sforzo fisico, tachicardia, infezioni respiratorie ricorrenti, e vertigini.
Al momento le cause del pextus excavatum non sono ancora state chiarite con certezza.
Solitamente per la diagnosi è sufficiente un esame fisico visivo del petto. Quando necessario, per completare l’iter e verificare l’eventuale presenza di complicazioni lo staff medico può prescrivere alcuni test strumentali: radiografie toraciche o Tac, ma anche elettrocardiogrammi ed ecocardiogrammi (per individuare eventuali anomalie cardiache) e accertamenti sulla funzionalità polmonare.
L’intervento chirurgico di correzione del pectus excavatum è in genere riservato alle forme più gravi e ai casi a rischio complicazione. Per i pazienti asintomatici può essere consigliata la fisioterapia per correggere la postura.
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