L’adenocarcinoma duttale del pancreas (PADC) è tra le neoplasie maligne più aggressive e rappresenta circa il 90% dei tumori pancreatici. Questa neoplasia è la settima causa di morte per tumore nel mondo, ma potrebbe salire ulteriormente nella classifica entro il prossimo decennio, complici diagnosi tardive e la mancanza di programmi di screening efficaci.
Dal punto di vista diagnostico, il tumore è spesso asintomatico nelle fasi iniziali, con sintomi non specifici come dolore addominale, ittero o calo ponderale che emergono solo in stadi avanzati. Questo porta a diagnosi ritardate, limitando l’efficacia delle opzioni terapeutiche. Nonostante i progressi tecnologici, la diagnosi precoce mediante imaging, marcatori tumorali (CA19-9), o tecniche di biopsia resta complessa e sottoutilizzata. Sul fronte terapeutico, la resezione chirurgica rappresenta l’unica possibilità curativa, ma è possibile solo in circa il 20% dei casi alla diagnosi. La gestione delle forme “borderline esectable” o non resecabili resta un tema critico, in cui la multidisciplinarità gioca un ruolo fondamentale.
L’identificazione di biomarcatori predittivi e lo studio del microambiente tumorale, inclusi il microbiota e l’impatto del metabolismo, potrebbero rappresentare nuove frontiere per migliorare la diagnosi e sviluppare terapie mirate. La necessità di un approccio innovativo e integrato, che coniughi ricerca e pratica clinica, è essenziale per affrontare questa devastante patologia. L’evento scientifico dedicato all’adenocarcinoma duttale del pancreas offre una panoramica approfondita e multidisciplinare sulla gestione di questa complessa patologia, con l’obiettivo di integrare i progressi della ricerca scientifica nella pratica clinica quotidiana.
