Inaugura venerdì 11 novembre la mostra fotografica pensata per combattere lo "stigma" delle Mici
Combattere lo “stigma” associato alle cicatrici delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI). È questa l’idea che anima la mostra delle stampe donate dall’associazione Amici e relative al progetto “Invisibile Body Disabilities”. L’esposizione permanente, allestita presso il Centro MICI Massimo Campieri del Irccs Policlinico di Sant’Orsola, inaugura questo venerdì 11 novembre alle 19.
L’appuntamento prevede la presentazione del progetto da parte di Chiara De Marchi, giovane mamma affetta dall’età di 21 anni da Rettocolite Ulcerosa che intende “dare voce alle persone che vivono con disabilità invisibili perché celate agli occhi del resto della popolazione”. Attraverso i suoi scatti in bianco e nero, infatti, la fotografa racconta la storia di malattia di 65 donne per sdoganare la loro condizione di pazienti.
Le malattie infiammatorie croniche dell’intestino più aggressive possono comportare operazioni chirurgiche demolitive, e le cicatrici legate a tali interventi vengono spesso vissute con pudore dalle dirette interessate. Le protagoniste ritratte da De Marchi, però, si propongono sorridenti e serene, mostrando come sia possibile recuperare serenità ed equilibrio dopo la lunga sofferenza della malattia.
Il progetto pochi anni fa è sfociato nel libro “Women Fighters”, pubblicazione pensata per contribuire ad aiutare le donne ad accettare un corpo spesso fuori controllo, abbattendo le barriere del pregiudizio e della superficialità attraverso l’arte della fotografia. E ora prende vita pure un’esposizione permanente nei corridoi del Padiglione 5 del Sant’Orsola composta da venti immagini, la metà delle quali ritraenti donne provenienti dall’Emilia-Romagna
Nel corso dell’inaugurazione si parlerà anche dell’importanza di un centro di riferimento per la cura della malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa grazie al contributo dei professori Paolo Gionchetti, Gilberto Poggioli e Fernando Rizzello. La struttura inaugurata nel 2020 all’interno del padiglione 5 del Policlinico, in particolare, è centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento medico-chirurgo delle MICI. Nato grazie ad un investimento di 1,4 milioni di euro, il centro dedicato al professor Massimo Campieri ha riunito ambulatori, attività cliniche e servizi che garantivano assistenza a 14mila pazienti provenienti da tutta Italia e non solo. Al suo interno sono presenti tutte le specialità mediche e chirurgiche e viene trattato il maggior numero di casi dell’interno Paese. Non solo: il Sant’Orsola è anche uno dei centri che opera chirurgicamente più pazienti per colite ulcerosa in Europa.