La scintigrafia delle paratiroidi è un esame che si basa sull’iniezione per via endovenosa di un radiofarmaco e sul successivo studio della sua distribuzione, condotto per mezzo dell’ausilio di un apposito macchinario (la gamma camera).
Il paziente viene convocato con largo anticipo per permettere la somministrazione del radiofarmaco (il MIBI marcato con 99Tc). L’esame dura all’incirca tre ore e prevede l’esecuzione di più scansioni nell’arco di una stessa giornata. A distanza di pochi minuti dalla somministrazione del tracciante, infatti, il paziente viene fatto distendere una prima volta sul lettino della gamma camera per un’acquisizione delle immagini della tiroide e della paratiroide. La seconda registrazione, poi, viene eseguita a distanza di circa due ore con le stesse modalità.
La scintigrafia delle paratiroidi non è dolorosa né pericolosa: la quantità di radioattività iniettata è molto ridotta e proporzionale al peso del paziente. Le sostanze utilizzare non sono tossiche e non provocano generalmente effetti secondari, salvo manifestazioni allergiche del tutto eccezionali.
Questo particolare tipo di scintigrafia permette di visualizzare e valutare le condizioni e la funzionalità della tiroide e delle paratiroidi, ghiandole endocrine responsabili della produzione di ormoni molto importanti.
In particolare l’esame viene prescritto per verificare la presenza di un sospetto adenoma paratiroideo o di paratiroidi ectopiche.
Non sono previste norme di preparazione particolari, ma è necessario portare all’appuntamento tutta la documentazione medica. Le donne in età fertile devono avvertire tempestivamente prima dell’esecuzione dell’esame di un eventuale, sicuro o dubbio, stato di gravidanza.
Inoltre è bene consultare il medico per valutare la sospensione di eventuali terapie tiroidee.
Al termine della scintigrafia il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per motivi di prudenza è consigliabile non sostare a lungo nei luoghi pubblici ed evitare fino al giorno successivo la vicinanza con donne e bambini.
Inoltre nelle 30 ore successive alla somministrazione del tracciante è consigliabile l’interruzione dell’allattamento.