Spermiocoltura

In cosa consiste 

La spermiocoltura è un esame diagnostico che consiste nella raccolta e nell’analisi in laboratorio dello sperma del paziente. Tale test permette l’individuazione di eventuali microrganismi patogeni, e può fornire indicazioni utili per l’eventuale prescrizione di una terapia a base di antibiotici.

La procedura è molto semplice, e si divide in due fasi principali: la raccolta dello sperma, che deve essere eseguita dal paziente, e l’analisi del campione in laboratorio. La prima fase, in ordine temporale, riguarda proprio la raccolta dei campioni di urina e di sperma, e deve essere portata a termine seguendo regole ben precise.

Dopo aver urinato (raccogliendo il primo getto di urina in un campione sterile), infatti, l’uomo deve raccogliere il suo liquido seminale nel secondo barattolo, evitando di toccarlo all’interno con dita e indumenti. Tali precauzioni servono ad evitare la contaminazione del campione da parte di altri agenti patogeni. Infine, una volta completata l’operazione, il contenitore sterile deve essere accuratamente richiuso e consegnato al centro prelievi entro un paio d’ore.

La seconda fase, invece, riguarda l’analisi in laboratorio. Il campione viene suddiviso e inoculato in vari terreni di coltura, verificando la crescita microbica nei giorni successivi. Se tale crescita non si manifesta, il campione è pulito. Al contrario, se il test rileva la presenza di un batterio, quest’ultimo viene sottoposto a test antibiotici per verificare il tipo di farmaco più efficace.

A cosa serve 

Il test verifica o esclude la presenza di batteri o altri microrganismi patogeni nello sperma. Tale esame consente quindi di diagnosticare un’eventuale infezione dell’apparato genitale maschile (ad esempio di organi come la prostata, l’epididimo, le vescicole seminali e il canale uretrale).

La spermiocoltura può essere prescritta in caso di dolore o bruciore genitale, eiaculaizone di sperma misto a sangue, presunta infertilità, varicocele grave o perdite anomale di liquido trasparente dal pene.

Come prepararsi 

Per prima cosa il paziente deve informare il medico sui farmaci abitualmente assunti, ed in particolare su eventuali terapie antibiotiche in corso. Gli antibiotici, infatti, possono interferire sui risultati dell’esame, e pertanto il campione va raccolto ad almeno 10 giorni di distanza dall’ultima dose. È inoltre necessario rispettare almeno un giorno di astinenza da rapporti sessuali o masturbazioni.

La raccolta, infine, va portata a termine rispettando accuratamente le norme igieniche: l’eiaculazione deve avvenire in un luogo pulito, e il paziente deve lavare mani e genitali prima di iniziare.

Dopo l'esame 

Una volta consegnati i campioni il paziente può ritornare alle normali abitudini della vita quotidiana. In genere gli esiti dell’esame sono disponibili a distanza di 2-3 giorni.

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