Si tratta di una forma di versamento pericardico caratterizzata da un forte accumulo di liquido nello spazio pericardico. Tale accumulo esercita una compressione del cuore e ne ostacola la sua normale azione di pompaggio, impedendogli di conseguenze di mettere in circolo sufficienti quantità di sangue.
Il paziente affetto da tamponamento cardiaco accusa una lunga serie di sintomi: tra i principali troviamo un forte dolore toracico, ansia e agitazione, difficoltà respiratorie, tachicardia, giramenti di testa, rigonfiamento delle vene del collo e bassa pressione e svenimenti.
Il tamponamento cardiaco è la conseguenza di un grave versamento pericardico, e pertanto nella maggior parte dei casi può essere ricondotto ad un’infiammazione del pericardio, la membrana che in condizioni normali avvolge e protegge il cuore. Altre volte, invece, l’accumulo di liquido può avere origine da uno scompenso cardiaco, dalla formazione di tumori del pericardio, dal un’insufficienza renale o da una condizione di ipotiroidismo. Infine la causa può anche essere traumatica.
L’accertamento della cosiddetta triade di Beck (bassa pressione, rigonfiamento delle vene del collo e toni cardiaci ovattati) dovrebbe indurre nel medico il sospetto di tamponamento cardiaco. L’ipotesi può poi essere verificata attraverso radiografie toraciche, ecocardiografie, Tac e risonanze magnetiche.
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