La tomoscintigrafia globale corporea è un esame che si basa sull’iniezione per via endovenosa di un tracciante radioattivo che consente di individuare le lesioni da rimaneggiamento osseo.
Il paziente viene convocato con largo anticipo per permettere la somministrazione del marcatore. Il fluoruro, infatti, impiega circa 60 minuti per fissarsi su tutto lo scheletro: in questo intervallo di tempo il paziente deve rimanere in sala d’attesa bevendo almeno mezzo litro d’acqua, in modo da facilitare la distribuzione del tracciante ed eliminare la quantità in eccesso. Trascorsi i 60 minuti, si procede quindi all’acquisizione di una serie di immagini attraverso l’utilizzo di un’apposita apparecchiatura, il tomografo PET-TC.
L’esame, che in totale richiede mediamente due ore e mezza, non è doloroso né pericoloso. La quantità di radioattività iniettata è infatti molto limitata, e in genere la procedura è ben tollerata, al netto di reazioni allergiche rarissime e di scarsa entità.
Le immagini scattate dal tomografo consentono di individuare le lesioni da rimaneggiamento osseo di natura ripetitiva o benigna. Di conseguenza, la tomoscintigrafia viene impiegata per la verifica di eventuali neoplasie e per valutare la risposta ad eventuali trattamenti chemio o radioterapici.
Non sono previste norme di preparazione particolari, ma è necessario portare all’appuntamento tutta la documentazione medica. Le donne in età fertile devono avvertire tempestivamente prima dell’esecuzione dell’esame di un eventuale, sicuro o dubbio, stato di gravidanza.
Al termine della scintigrafia il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana. Per motivi di prudenza è consigliabile evitare, per le 6 ore successive, la stretta vicinanza con donne gravide e bambini al di sotto dei 12 anni.
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