Trapianto di rene

Cos’è 

L’intervento chirurgico consiste nella sostituzione di uno dei due reni con un organo sano prelevato da un donatore compatibile. A differenza di altre tipologie di trapianti, il rene del paziente non viene necessariamente asportato. L’organo irreversibilmente malato, infatti, può essere lasciato in sede, in modo da ridurre il rischio di complicazioni.

Esistono due principali tipologie di trapianto. Nella maggior parte dei casi il rene viene prelevato da un donatore deceduto, nel caso in cui quest’ultimo abbia espresso preventivamente la volontà di donare o l’assenso arrivi dalla sua famiglia. Più raramente il trapianto è reso possibile dalla disponibilità di un donatore vivente (solitamente familiari diretti).

Una volta stabilita la necessità dell’operazione, il paziente viene sottoposto ad una lunga serie di controlli per poi essere inserito in una lista d’attesa in base alla sua gravità. La compatibilità tra paziente e donatore dipende dal gruppo sanguigno e dai tessuti, che devono essere simili. L’intervento viene eseguito in anestesia generale e dura diverse ore.

A cosa serve 

In linea generale il trapianto è indicato quando l’organo del paziente non è più in grado di svolgere le sue normali attività di regolazione e filtraggio. Un danno profondo al rene, infatti, può comprometterne definitivamente le funzioni.