L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, lo strato intermedio del bulbo oculare. Può provocare diversi fastidi alla vista e, se non curata per tempo, degenerare in complicanze decisamente più gravi e a danni permanenti all’occhio.
Il termine uveite viene comunemente impiegato per descrivere diverse infiammazioni dell’occhio. A seconda dello strato dell’uvea che viene interessato dalla patologia, si può parlare di uveite anteriore, posteriore o intermedia.
La prima si manifesta sotto forma di intolleranza alla luce, dolore oculare, peggioramento della vista, lacrimazione e arrossamento del bulbo. Nell’uveite posteriore, invece, la visione delle "mosche volanti" spesso si associa ad un lieve offuscamento alla vista (ma in alcuni casi il calo della capacità visiva può essere anche rapido e molto serio) e ad un senso di fastidio provocato dall’esposizione alla luce, mentre in quelle intermedie i sintomi vanno dalla comparsa delle "mosche volanti" all’annebbiamento della vista.
Le cause dell’infiammazione possono essere diverse e non identificabili con certezza. Nel lungo elenco troviamo traumi di varia natura, infezioni causate da agenti patogeni, virus oppure germi come funghi, parassiti e batteri.
Dopo un’attenta anamnesi del paziente, in genere il medico procede con una visita obiettiva dell’occhio, ricorrendo anche all’esame alla lampada a fessura o all’esame del fondo oculare. Poiché i sintomi dell’uveite sono, almeno inizialmente , sovrapponibili a quelli della congiuntivite, il medico può poi ricorrere a test più approfonditi in modo da identificare il trattamento più adatto.
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