Biopsia delle ghiandole salivari

In cosa consiste 

La biopsia delle ghiandole salivari prevede il prelievo, mediante l’utilizzo di aghi sottili, di campioni di ghiandole salivari minori dal labbro inferiore interno. La procedura in sé non causa dolore, anche perché il prelievo viene eseguito in anestesia locale, ma il paziente può avvertire una sensazione di bruciore e fastidio. L’incisione è comunque molto contenuta, tanto che non è necessario alcun punto di sutura.
Il campione prelevato viene poi inviato in laboratorio per l’analisi istologica.

A cosa serve 

Questa particolare biopsia viene utilizzata soprattutto, se non esclusivamente, nella diagnosi della sindrome di Sjøgren, malattia reumatica caratterizzata da secchezza degli occhi e della bocca.

Come prepararsi 

Non sono previste norme di preparazione specifiche. È comunque consigliabile presentarsi all’appuntamento in compagnia di una persona adulta.

Dopo l'esame 

Una volta terminato l’esame il paziente può riprendere le normali attività della vita quotidiana. L’effetto dell’anestetico svanisce dopo alcune ore, ed è normale avvertire una sensazione di indolenzimento del labbro soprattutto quando si mangia.

Non sono presenti malattie correlate

Non sono presenti strutture coinvolte