L’équipe della Chirurgica Senologica del Policlinico ha rimosso efficacemente un carcinoma mammario grazie una mastectomia endoscopica nipple sparing single port, innovativa tecnica mininvasiva che consente di ridurre dolore e complicanze post operatorie e che minimizza l’impatto estetico ricostruttivo effettuato dall’équipe di Chirurgia Plastica. La storia di Ito Kaori testimonia l’importanza dello screening e il valore della Breast Unit dell’IRCCS.
“Il messaggio di invito allo screening è arrivato due giorni prima del mio compleanno. Ho fatto l’esame al Sant’Orsola, e così ho scoperto un carcinoma mammario in situ. Per fortuna il tumore era ancora nelle fasi iniziali, e anche per questo motivo gli specialisti mi hanno proposto un nuovo tipo di intervento endoscopico mininvasivo. Devo ammettere che sono molto contenta di questa scelta: il benessere psicologico nel periodo post operazione è importante”.
Ito Kaori ha 45 anni, è di origine giapponese ma da oltre vent’anni risiede in Italia, prima a Firenze e poi a Bologna. Sotto le Due Torri, in particolare, dirige da tempo la Carpigiani Gelato University, la prima scuola di gelateria in Italia e nel mondo. “Sono grata di vivere in questo territorio, nel mio caso ha funzionato tutto alla perfezione”.
Come racconta Repubblica Bologna, Kaori è la prima paziente operata presso il Policlinico di Sant’Orsola IRCCS con mastectomica endoscopica nipple sparing single port, innovativo intervento chirurgico che riduce l’impatto dell’operazione sia in termini clinici che estetici. “Questa tecnica consente di rimuovere il carcinoma e il tessuto mammario attraverso una singola incisione laterale al solco mammario di appena 3-4 centimetri, la metà rispetto alla tecnica standard – spiega il prof. Marco Bernini, direttore della Chirurgia Senologica – Questo comporta un indubbio vantaggio estetico: la cicatrice, piccolissima, viene infatti nascosta sotto il braccio e rientra perfettamente nei costumi da spiaggia”.
Non solo: a parità di radicalità oncologica con la tecnica standard, la mastectomia endoscopica nipple sparing single port riduce al massimo il trauma cutaneo e il rischio di sofferenza del complesso areola-capezzolo, consentendo di conseguenza di minimizzare il dolore, le complicanze post operatorie (ematomi, ischemia e necrosi della cute e del capezzolo) e la convalescenza. “Sono rimasta sorpresa di quanto fosse leggero il disagio post intervento – conferma Kaori – dopo due notti di ricovero ero già a casa”.
La Chirurgia Plastica ha quindi completato l’intervento con la ricostruzione del seno tramite protesi mammaria inserita attraverso la stessa incisione laterale – e quindi senza lasciare ulteriori cicatrici. “Siamo in grado di offrire un grande ventaglio di tecniche ricostruttive personalizzate per ogni paziente. La mastectomia endoscopica, in particolare, consente di ottimizzare i risultati estetici grazie all’incisione chirurgica piccola e nascosta e al minor danno per la cute e il sottocute della mammella. Attraverso questa piccola incisione, infatti, siamo in grado di inserire una protesi mammaria per la ricostruzione del seno”, aggiunge il dottor Federico Contedini, direttore della Chirurgica Plastica.
Per chi è indicata. In linea teorica la mastectomia endoscopica può essere eseguita su tutte le pazienti con indicazione per “nipple sparing mastectomy” sia a scopo terapeutico (in quanto interessate da tumore alla mammella allo stadio iniziale o che comunque non ha ancora infiltrato cute e capezzoli) sia profilattico. Le pazienti con taglie di seno più piccole sono però le candidate ideali sia in termini di chirurgia demolitiva che poi per il successivo step ricostruttivo. L’effettiva idoneità della paziente all’intervento, in ogni caso, viene stabilita dagli specialisti senologi e plastici nel corso di visite dedicate.
Il percorso del Policlinico di Sant’Orsola. “L’IRCCS offre una presa in carico completa per le pazienti interessate da tumore alla mammella, anche in termini di ricerca e innovazione in tutti gli ambiti. Grazie alle competenze e all’expertise di un’equipe multidisciplinare, la Breast Unit del Policlinico segue ogni anno circa 4mila donne tra visite di prevenzione, prime visite, interventi terapie mediche antitumorali e follow-up”, sottolinea Claudio Zamagni, responsabile clinico della Breast Unit e Direttore dell’Oncologia Medica senologica e ginecologica dell’IRCCS.