La crescita dei radiofarmaci impone nuove sfide

29 Marzo 2024

Nell’ambito delle iniziative legate al semestre di Presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea, la prof.ssa Valentina Ambrosini a fine febbraio è stata invitata a Bruxelles per fare il punto sull’impiego dei radiofarmaci nella pratica clinica.

Negli ultimi anni l’impiego dei radiofarmaci è infatti in costante aumento, soprattutto in campo oncologico. La teranostica, branca emergente della medicina nucleare che consente di visualizzare con precisione le lesioni neoplastiche e di agire in modo mirato sulle cellule tumorali, si basa proprio sull’impiego di molecole target-specifiche per la diagnosi e la terapia. Il crescente impiego oncologico dei radiofarmaci teranostici nelle neoplasie neuroendocrine e della prostata, con ottimi risultati in termini di sopravvivenza, miglioramento della qualità della vita e limitati effetti collaterali,  preannuncia un ulteriore aumento delle indicazioni alle terapie target medico-nucleari nel prossimo futuro.

Un trend che si accompagna però a nuove sfide da risolvere: dalla sostenibilità della catena di produzione e distribuzione dei radionuclidi in Europa alla disomogeneità delle modalità di trattamento, che attualmente variano da paese a paese, fino alla necessità di garantire standard uniformi di qualità e sicurezza per tutti i pazienti. 

Proprio su questi temi si è dibattuto nel corso del workshop organizzato a Bruxelles lo scorso 28 febbraio. L’appuntamento è stato animato dalla partecipazione del Ministro belga dell’Energia, Tinne Van der Straeten, di importanti istituzioni europee, dei rappresentanti di EMA, EANM, POLATOM e dell’European Observatory on the Supply of Medical Radioisotopes, nonché di diversi stakeholders ed esperti del tema. Tra questi ultimi ha preso la parola anche la prof.ssa Valentina Ambrosini, docente Unibo e dirigente medico della Medicina Nucleare dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, invitata a fare il punto sul contributo dei radiofarmaci alla medicina di precisione.