L’Oncologia Ginecologica dell’IRCCS accreditata centro di riferimento Europeo per il carcinoma della cervice uterina

23 Giugno 2025

L’Oncologia Ginecologica dell’IRCCS è stata accreditata come Centro di Riferimento Europeo per il carcinoma della cervice uterina.

A certificare questo importante risultato è l’ESGO, la Società Europea di Ginecologia Oncologica. L’IRCCS è uno dei soli quattro centri in Italia ad avere ottenuto questo riconoscimento a livello europeo.
Tra gli aspetti riconosciuti maggiormente da ESGO c’è la centralizzazione delle cure in centri connotati da specializzazione e esperienza nel trattamento di questa patologia, determinata anche da un alto numero di interventi e dalle numerose attività di ricerca.

“Per questa patologia la speranza è tutta nei programmi di prevenzione e screening, insieme alla vaccinazione anti-HPV. Nella speranza che la sua incidenza sia progressivamente più rara. – spiega il professore De Iaco - Nonostante questo, per chi si ammala oggi la chirurgia rimane decisiva e quindi lo è la presa in carico da parte di un’equipe di professionisti e professioniste altamente specializzato e quotidianamente impegnato nella cura di pazienti con questa patologia”.

Il raggiungimento di questo traguardo, inoltre, è stato ottenuto anche grazie alla Radioterapia, i cui dati relativi alla qualità delle terapie, alla tempistica di cura e alla numerosità della casistica, hanno contribuito ad ottenere questo importante traguardo. Sempre di più infatti le strutture riconosciute a livello europeo su numerose patologie vengono premiate per la capacità di organizzare e fare sistema nel trattamento centralizzato delle patologie: ad esempio le pazienti con carcinoma uterino vengono prese in carico e il loro caso viene discusso da numerosi professionisti: ginecologi oncologi, radioterapisti, oncologi, genetisti, anatomopatologi, psicologi e radiologi.

“Un altro aspetto sul quale l’ESGO misura i centri è la tempestività – prosegue De Iaco – al Sant’Orsola una paziente viene presa in carico entro pochi giorni e dimessa entro 72 dall’intervento chirurgico, con tempi d’attesa brevissimi”

L’Unità operativa guidata dal prof. Pierandrea De Iaco esegue ogni anno circa 20 interventi relativi a patologie in fase iniziale e 10 su pazienti con patologia in stato avanzato. Per una malattia che è diventata rara grazie alla vaccinazione anti-HPV e allo screening, questo volume cresciuto nel tempo dimostra come il Policlinico sia diventato nel tempo un centro di riferimento non solo per il territorio ma per pazienti dell’intero Paese. Un dato importante perché essere trattate chirurgicamente in un Centro di riferimento, sia in ambito chirurgico, che clinico e di ricerca, migliora significativamente la sopravvivenza e evita anche interventi non necessari che possono quadruplicare il rischio di recidiva.

Anche l’attività di ricerca svolta da questo gruppo è di alto livello; la prof.ssa Anna Myriam Perrone, che guida il gruppo di ricercatori, ci ricorda che gli studi sulla PET, sulla capacità prognostica di mi-RNA, sull’Intelligenza Artificiale, sull’HPV e su diverse tecniche chirurgiche innovative sono stati pubblicati su riviste Internazionali e hanno avuto un impatto sull’attività clinica portando ad offrire la migliore risposta alle esigenze delle pazienti affette dal tumore del collo uterino.