Chemioterapia Ipertermica Intraperitoneale (HIPEC)

La Chemioterapia Ipertermica Intraperitoneale (HIPEC) associata alla chirurgia citoriduttiva rappresenta uno dei trattamenti possibili nel carcinoma ovarico in stadio avanzato. Il trattamento può essere effettuato in diversi tempi della storia naturale del tumore ovarico risultando efficace in termini di intervallo libero da malattia e sopravvivenza:

  1. “Up-front”: al momento del trattamento primario, quando si è ottenuta una citoriduzione ottimale
  2. Al momento della chirurgia di intervallo post-chemioterapia neoadiuvante con risposta alla terapia (Complete Response - Partial Response)
  3. Al momento della chirurgia di intervallo post-chemioterapia neoadiuvante con assente risposta alla terapia (Stable disease – Partial Response)
  4. Al momento della terapia di consolidamento, cioè a seguito di una risposta patologica completa dopo terapia iniziale, come confermato da un second-look chirurgico
  5. Prima recidiva ad almeno sei mesi dal termine del trattamento primario con chirurgia immediata con HIPEC
  6. Prima recidiva a meno di 6 mesi dal termine del trattamento primario con chirurgia immediata con HIPEC
  7. Prima recidiva ad almeno sei mesi dal termine del trattamento primario, sottoposta a chemioterapia seguita da chirurgia con HIPEC
  8. “Salvage therapy”: chirurgia e HIPEC dopo ennesima linea di chemioterapia oppure ennesima recidiva

La procedura è effettuata nel Policlinico Sant'Orsola Malpighi dal 2007, consentendogli di diventare uno dei Centri di riferimento in Italia. Abbiamo raccolto un’ampia casistica di donne sottoposte al trattamento e l’analisi dei nostri dati mostra risultati incoraggianti.

Attualmente partecipiamo a due studi multicentrici prospettici randomizzati che valutano l’efficacia dell’HIPEC associata alla chirurgia citoriduttiva (CHORINE ed HORSE) e siamo il Centro Promotore dello studio retrospettivo multicentrico SIRENA.