Alcolizzazione percutanea epatica (PEI)

Cos’è 

Questo trattamento consiste in ripetute iniezioni di alcol puro (95%) all’interno di noduli del fegato, con l’obiettivo di provocare una necrosi (morte) degli stessi. La procedura, che può essere temporaneamente dolorosa, dura dai 10 ai 20 minuti ad iniezione e prevede l’introduzione di un ago sotto guida ecografica.
Per le lesioni di piccolo diametro il trattamento può essere effettuata in regime di Day Hospital: il paziente viene sottoposto a piccole sessioni separate di iniezioni di alcol (ad esempio una o due volte la settimana). Per le formazioni più grandi, invece, si può utilizzare la tecnica “one-shot”, che consiste in una sola iniezione praticata in regime di ricovero ordinario e sotto effetto di anestesia.

A cosa serve 

L’iniezione di alcol ha lo scopo primario di “bruciare” il nodulo epatico. La procedura infatti causa la necrosi coagulativa della formazione, a cui segue la fibrosi. L’etanolo, inoltre, provoca anche una trombosi dei capillari che riforniscono di sangue il nodulo, il che causa un ischemia del tessuto. In sostanza, l’alcolizzazione percutanea da una parte distrugge le cellule tumorali, e dall’altra taglia i rifornimenti alla neoplasia.

Come prepararsi 

È necessario interrompere l’assunzione di farmaci con potere anticoagulante e antiaggregante nella settimana precedente l’alcolizzazione (aspirina, farmaci anti-infammatori non steroidei, anticoagulanti).

Dopo il trattamento 

Il paziente deve rimanere a letto per le sei ore successive al trattamento, e successivamente mangiare un pasto leggero. In questo arco di tempo i medici si premurano di controllare costantemente i parametri vitali.