Aorta: un cardiochirurgo dell'IRCCS tra i firmatari delle linee guida internazionali

29 Febbraio 2024

Tra le principali novità: "Da oggi consideriamo l'aorta come un vero e proprio organo, il 24° del corpo umano"

Luca di Marco, Cardiochirurgia dell'IRCCS, è uno dei due i cardiochirurghi italiani, coinvolti nella stesura delle linee guida sulla diagnosi e il trattamento chirurgico delle malattie dell’aorta. Il suo lavoro rappresenta un’ulteriore ed importante conferma nel ruolo di centro di riferimento internazionale per la struttura guidata dal prof. Davide Pacini, coinvolto nelle linee guida come membro del reviewing commette. “Questo importante documento contiene una novità più di tutte. Siamo stati tutti d’accordo nel considerare l’aorta come un vero e proprio organo, al pari del cuore e dei polmoni: il 24° organo del corpo umano. D’ora in poi deve essere considerata così, sia in ambito di diagnosi, che di trattamento e follow-up. Inoltre, sono stati definiti ed aggiornati i “cutoff” esatti per indicare il trattamento della patologia aortica. In generale, nel documento viene enfatizzata l’importanza di istituire “centri aortici” come quello del nostro Policlinico, in grado di fornire l'intero spettro di cure altamente specialistiche ai pazienti. Anche nell’ambito degli algoritmi per diagnosi e trattamento, è emersa la necessità di riferire i pazienti in centri in  ad alto volume come l’IRCCS”.
 
Le linee guida internazionali
Su richiesta e commissione della @European Association of Cardiothoracic Surgery (EACTS - European Association for Cardio-Thoracic Surgery), due tra le tre principali società mondiali di chirurgia cardiotoracica hanno collaborato per l’elaborazione di questo documento: l’EACTS e la The Society of Thoracic Surgeons (STS). Le linee guida forniranno, su scala mondiale, un supporto completo sia agli specialisti in malattie dell'aorta che ai medici coinvolti nella diagnosi, nel trattamento, chirurgico ed endovascolare, e nel follow up.
 
"La principale sfida per il futuro – conclude Di Marco – è quella di puntare sempre di più sulla prevenzione, con programmi di screening che permettano di fare diagnosi precoce e di scoprire in tempo l’eventuale presenza di un aneurisma aortico”.