Biopsia percutanea

In cosa consiste 

La biopsia percutanea consiste nel prelievo, mediante l’utilizzo di aghi sottili, di cellule o campioni di tessuto della lesione di analizzare. Si tratta di un esame impiegato di frequente per la diagnosi dei tumori primitivi e secondari.

La procedura è piuttosto semplice e veloce. Dopo aver localizzato la lesione mediante Tac o ecografie, viene scelto il punto cutaneo in cui eseguire la puntura. In tale punto viene iniettato l’anestetico locale e si procede all’introduzione dell’ago, che viene fatto avanzare (sempre sotto controllo ecografico o Tac) fino al centro della lesione. Una volta raggiunta la zona d’interesse si esegue il prelievo di un piccolo frammento di tessuto, da inviare poi in laboratorio per l’analisi citologica e istologica. Nonostante la biopsia venga eseguita in anestesia locale, il paziente può avvertire un po’ di dolore durante l’introduzione dell’ago.

La procedura viene eseguita con l’assistenza del cito-patologo che esamina, in tempo reale, la consistenza del prelievo: se il materiale prelevato al primo passaggio non viene considerato adeguato si può rendere necessario un secondo prelievo nella stessa seduta.

A cosa serve 

La biopsia ha lo scopo di raccogliere un campione da inviare in laboratorio per l’analisi istologica o citologica. Pertanto, può essere prescritta per stabilire la natura benigna o maligna di una lesione, per un indagine microbiologica in pazienti con nota o sospetta infezione, per verificare la presenza di metastasi o determinare la natura e l’estensione di alcune malattie parenchimali diffuse (come l’epatite cronica).

Come prepararsi 

Il paziente deve rivolgersi al proprio medico curante per stabilire la sospensione o la modifica di un eventuale terapia a base di anticoagulanti o antiaggreganti. La somministrazione di tali farmaci deve infatti essere interrotta almeno 7 giorni prima della biopsia.

Dopo l'esame 

Al termine della procedura viene eseguito una Tac o un’ecografia di controllo e, in assenza di complicanze immediate, dopo alcune ore di osservazione il paziente può fare ritorno a casa.

Il dolore può essere transitorio o persistere per alcuni giorni, ma rimane comunque di entità lieve e controllabile con l’assunzione di antidolorifici per via orale.

Dopo le dimissioni si consigliano alcuni giorni di riposo, durante i quali, se dovesse esserci un peggioramento del dolore o la comparsa di calo pressorio ed eccessiva debolezza, è necessario recarsi al Pronto Soccorso. In caso di biopsie toraciche, infine, il paziente deve eseguire a 2-3 ore di distanza dall’esame un radiogramma del torace.