Carcinoma spinocellulare

Cos'è 

Il carcinoma spinocellulare della cute (SCC) è il tumore cutaneo più frequente dopo il carcinoma a cellule basali e rappresenta circa il 20% di tutte le neoplasie della cute. Origina dai cheratinociti dell'epidermide e/o dagli annessi cutanei de novo o da lesioni precancerose (Cheratosi attinica, Malattia di Bowen, Cheratoacantoma) e successivamente può estendersi al derma e/o sottocute (SCC invasivo).

I pazienti affetti da SCC invasivo possono sviluppare metastasi (linfonodali e viscerali) nel 2-5% dei casi e si associano ad una prognosi infausta e a una sopravvivenza mediana inferiore a 2 anni.

Origine 

I fattori di rischio associati all’insorgenza di un carcinoma squamocellulare della cute (SCC) sono rappresentati dalla esposizione ai raggi UV, sia naturali che artificiali, età avanzata e fototipo chiaro.

Numerosi sono i fattori di rischio, suddivisi in clinici e anatomo-patologici, ad esempio dimensione della lesione e sede di insorgenza, profondità di estensione, coinvolgimento linfovascolare, presenza di sintomi associati, etc.

Come si accerta 

La dermatoscopia può essere utile ai fini diagnostici. Gli aspetti dermatoscopici sono rappresentati da un pattern vascolare polimorfo (con vasi lineari irregolari, a forcina o puntiformi); strutture anular-granular grigiastre perifollicolari; materiale cheratinico biancastro.

Trattamenti 

Il trattamento di prima linea del SCC è l’escissione chirurgica completa con controllo istopatologico dei margini di resezione. I margini di asportazione chirurgica liberi da malattia devono essere valutati in base alle dimensioni del tumore, al grado di aggressività e in base ai parametri clinico-patologici. Le linee guida europee EDF-EADO-EORTC raccomandano un margine minimo standardizzato di 5mm per carcinomi a basso rischio (cioè tumori con spessore verticale < 6mm e nessun fattore di rischio). Invece per i carcinomi squamocellulari cutanei operabili ad alto rischio con diametro > 2 cm, è raccomandabile un’escissione chirurgica con margini >6 mm.

Le terapie di secondo livello sono rappresentate da crioterapia, laser terapia CO2 per gli SCC in situ, mentre la radioterapia per gli SCC invasivi non operabili. La radioterapia post operatoria dovrebbe essere presa in considerazione in caso di invasione perineurale, margini di escissione interessati da malattia in paziente non rioperabile ed in associazione alla chirurgia in pazienti con coinvolgimento linfonodale parotideo.

 Nei casi di carcinoma spinocellulare localmente avanzato o metastatico, il paziente è candidato in prima istanza a trattamento con immunoterapico (Cemiplimab), divenuto recentemente il farmaco di prima scelta.

La prognosi dei pazienti con SCC è generalmente buona, con una percentuale di guarigione a cinque anni superiore al 90%. Il 4,6% dei casi può sviluppare una recidiva, le metastasi linfonodali sono state riscontrate nel 3.7% mentre il 2,1% dei pazienti sono deceduti per progressione di malattia. Nella maggior parte dei pazienti, il rischio di metastasi è basso, inferiore al 5% dopo 5 anni di followup. Circa l'85% delle metastasi coinvolge i linfonodi loco-regionali, mentre le metastasi a distanza si localizzano più frequentemente nei polmoni, fegato, cervello, cute e ossa.

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica