Carcinoma vulvare

Il carcinoma vulvare rappresenta il 5% di tutti i tumori ginecologici maligni e colpisce soprattutto le donne di in età avanzata.
Fattori di rischio sono rappresentati da malattie croniche come il Lichen, il fumo, e l’infezione da HPV.

La terapia deve essere bilanciata fra la radicalità oncologica e gli aspetti pscicofunzionali dell’area trattata. La chirurgica rappresenta la terapia di elezione per gli stadi iniziali a cui si associata radioterapia e chemioterapia negli stadi avanzati. Tuttavia approcci multimodali sono consigliati per risparmiare il più possibile l’integrità della vulva. Nonostante l’approccio multimodale il tumore può recidivare localmente e a distanza e in questi casi l’approccio terapeutico diventa difficile. In caso di recidiva vulvare dopo terapia chirurgica e adiuvante l’opzione chirurgica rimane quella più valida anche se non sempre perseguibile per le condizioni cliniche della paziente e per gli scarsi risultati cosmetici e funzionali.
In caso di recidiva multipla post chirurgia e radioterapia a scopo palliativo/curativo può essere utile il trattamento con elettrochemioterapia che migliora la sintomatologia locale del tumore e può determinare una remissione locale della neoplasia (1).
L’elettrochemioterapia è una terapia che combina basse dosi di farmaci citotossici (bleomicina o cisplatino), somministrati per via endovenosa o all’interno del tumore, con impulsi elettrici ad alta intensità che determinano attraverso l’elettroporazione un aumento della concentrazione locale del farmaco.

(1) Perrone AM, Galuppi A, Cima S, Pozzati F, Arcelli A, Cortesi A, Procaccini M, Pellegrini A, Zamagni C, De Iaco P. Electrochemotherapy can be used as palliative treatment in patients with repeated loco-regional recurrence of squamous vulvar cancer: a preliminary study. Gynecol Oncol. 2013 Jun 28. pii: S0090-8258(13)00861-5. doi:10.1016/j.ygyno.2013.06.028. [Epub ahead of print]