Cirrosi epatica: uno studio dell'IRCCS pubblicato su Jama

11 Marzo 2025

Gravi complicanze della cirrosi epatica: i ricercatori dell’IRCCS hanno partecipato a un importante studio pubblicato su JAMA, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali.

La ricerca fa parte dei progetti finanziati con i fondi Horizon 2020 della Commissione Europea, finalizzati a iniziative e azioni orientate all’innovazione scientifica o tecnologicaLo studio, in particolare, aveva l’obiettivo di analizzare se l’utilizzo di farmaci già esistenti (simvastatina e rifaximina), in modalità combinata, potesse avere un impatto su una corte di pazienti molto specifica, affetti da cirrosi epatica scompensata.

Lo studio clinico, randomizzato e controllato, ha incluso 237 pazienti di 14 centri da 9 paesi europei. L’analisi dei dati non ha evidenziato differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda gli eventi considerati, consentendo di concludere che la combinazione di Rifaximina e Simvastatina, in aggiunta alla terapia medica standard, non modifica il decorso clinico in pazienti con cirrosi epatica scompensata. Questo non significa che i farmaci studiati siano inefficaci nei contesti clinici per i quali sono attualmente indicati, come la prevenzione cardiovascolare (simvastatina) e la recidiva degli episodi di encefalopatia epatica (rifaximina), e non devono quindi essere interrotti nei pazienti che già li assumono.

Una scoperta importante che indirizza i clinici nello studio e sviluppo di terapie e procedure nella cura di questa malattia. L’impatto decisivo degli studi, oggi, infatti, non riguarda solo nuove cure e la loro efficacia ma si muove su quella che è la medicina di precisione: capire se e come utilizzare e combinare al meglio le terapie già esistenti per curare, guarire e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Grazie a questo lavoro gli specialisti di questa patologia hanno nuovi e importanti elementi per studiare e somministrare le terapie ai pazienti con gravi complicanze.

Lo studio, inoltre, apre a nuove prospettive nella comprensione sempre maggiore della patologia e della sua evoluzione, nonché a nuovi filoni di ricerca attualmente in corso.

Al progetto hanno preso parte il Dott. Giacomo Zaccherini e il team di ricerca dell’Unità Operativa Semeiotica Medica, Malattie del Fegato e Alcol-relate diretta dal Prof. Paolo Caraceni. Il gruppo ha contribuito significativamente alla realizzazione di questo e altri studi già pubblicati nei 6 anni di attività del consorzio europeo di ricerca “LIVERHOPE”. L’esperienza clinica e di ricerca maturate hanno consolidato il ruolo congiunto dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche (Unibo) come Centro di eccellenza nella cura delle malattie di fegato.

Link utili:

https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2829933

https://www.liverhopeh2020.eu/index_it