La crioconservazione degli spermatozoi è una tecnica di preservazione della fertilità maschile che consente di congelare gli spermatozoi per un uso futuro. Questo trattamento viene utilizzato soprattutto nei pazienti oncologici che devono sottoporsi a chemioterapia e/o radioterapia o interventi di chirurgia genitale (ad esempio resezione di un tumore testicolare) oppure nei pazienti affetti da malattie autoimmuni o altri disturbi che possono danneggiare la produzione di spermatozoi (ad es. il varicocele).
La procedura prevede:
- Raccolta del campione seminale
La procedura inizia con la raccolta del campione di sperma, che avviene generalmente mediante masturbazione. In alcuni casi, in caso di difficoltà nella raccolta, possono essere utilizzate altre modalità, come il prelievo chirurgico tramite aspirazione testicolare (TESE) o aspirazione epididimale (MESA), nei casi in cui non vi siano spermatozoi nell’eiaculato.
- Analisi del campione seminale (spermiogramma)
Il campione viene analizzato in laboratorio per valutarne la qualità (quantità, motilità e morfologia degli spermatozoi). Questo passaggio è fondamentale per determinare se il campione è adatto per la crioconservazione.
- Congelamento degli spermatozoi
Gli spermatozoi vengono poi preparati per il congelamento. Durante questo processo, viene aggiunta una soluzione crioprotettiva che aiuta a proteggere le cellule spermatiche dal danneggiamento dovuto alla formazione di cristalli di ghiaccio durante il congelamento. Il campione viene successivamente congelato in azoto liquido a -196°C, usando il metodo della vitrificazione (congelamento rapido), che riduce il rischio di danni agli spermatozoi.
- Conservazione a lungo termine
Il campione congelato viene conservato in contenitori speciali di azoto liquido, che permettono una conservazione a lungo termine degli spermatozoi.
Malattie correlate
Strutture coinvolte