Drenaggio percutaneo

Cos’è 

Si tratta di una procedura medica che prevede il posizionamento, sotto guida ecografica o Tac, di drenaggi di diverso diametro all’interno di versamenti fluidi o raccolte che possono formarsi in qualsiasi distretto corporeo. Dopo aver localizzato la raccolta o il versamento mediante una Tac o un’ecografia, viene scelto il punto cutaneo più idoneo attraverso cui posizionare il drenaggio: in tale punto viene iniettato l’anestetico locale.
Il drenaggio può essere eseguito mediante tre tecniche diverse (diretta, “tandem” e “Seldinger”). Come regola generale, in ogni caso, va tenuto conto che l’aspirazione di solito precede il posizionamento del catetere al fine di valutare il contenuto della raccolta e scegliere di conseguenza il drenaggio più adatto.
Nonostante l’anestesia locale, durante la procedura si può avvertire dolore, dovuto all’avanzamento in sede profonda del catetere di drenaggio. Una sensazione di fastidio può persistere per alcune ore o giorni, e in genere si manifesta sotto forma di dolori di entità lieve o moderata controllabili con l’assunzione di antidolorifici.

A cosa serve 

Il drenaggio può essere prescritto sia come soluzione (anche parziale) di un problema o di una particolare patologia(raccolta di fluido infetta o non, versamento sospetto, e così via) sia come procedura preliminare ad un successivo intervento chirurgico, per facilitare un migliore risultato.

Come prepararsi 

I pazienti che assumono anticoagulanti o antiaggreganti devono comunicarlo anticipatamente, poiché l’effettuazione della procedura potrebbe comportare una maggiore frequenza di complicanze. Se il medico lo ritiene opportuno, può essere indicata una profilassi antibiotica da iniziare la sera prima della procedura e da continuare nei due giorni successivi.

Dopo il trattamento 

Al termine della procedura viene eseguito uno studio ecografico o Tac di controllo al fine di valutare il corretto posizionamento del drenaggio e la presenza o meno di complicanze immediate.
L’esecuzione di lavaggi giornalieri con soluzione fisiologica potrebbe essere raccomandata al fine di mantenere la pervietà del catetere. La decisione di rimuovere il catetere si basa su criteri clinici e radiologici, ed è buona norma lasciare il catetere in sede per alcuni giorni anche dopo la scomparsa della raccolta stessa, o per un periodo di tempo maggiore quando le raccolte siano sostenute da fistole intestinali o pancreatiche.