Ecocardiogramma transesofageo

In cosa consiste 

L’ecocardiogramma transesofageo è una metodica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni prodotti da un’apposita sonda introdotta nell’esofago per studiare il cuore e il flusso sanguigno all’interno del muscolo cardiaco.

La procedura è simile ad una gastroscopia. Dopo aver preparato adeguatamente il paziente (rimuovendo eventuali protesi dentarie, applicando un monitoraggio elettrocardiografico continuo e allestendo un accesso venoso periferico per somministrare farmaci in caso di necessità), il medico fa avanzare delicatamente la sonda attraverso la gola e l’esofago. Il paziente deve quindi sopportare per qualche minuto il disagio (la manovra risulta in alcuni casi alquanto fastidiosa, tanto da stimolare il riflesso del vomito o della tosse) collaborando nell’atto della deglutizione.

Per rendere più confortevole l’esame può essere consigliabile eseguire un’anestesia locale mediante un apposito spray, e in alcuni casi si rende necessaria la somministrazione di un ansiolitico o di un antispastico per via endovenosa.

Una volta posizionata correttamente, la sonda dirige gli ultrasuoni verso le strutture da esaminare. Le onde sonore vengono riflesse e rifratte dalle strutture che incontrano e ritornano alla sonda sotto forma di segnali. Tali segnali vengono infine tradotti dall’ecografo in immagini in tempo reale del cuore.
L’esame dura all’incirca una ventina di minuti, anche se il tempo di esecuzione varia molto in base al quesito diagnostico e alla collaborazione del paziente.

A cosa serve 

L’ecocardiogramma transesofageo viene impiegato per eseguire uno studio morfologico e funzionale del cuore. Le immagini raccolte durante l’esame, in altre parole, permettono sia di visualizzare le strutture cardiache e i grandi vasi sia di analizzare la contrattilità cardiaca e il flusso ematico.

Di conseguenza, l’ecocardiogramma può essere utilizzato per la diagnosi di numerose patologie, e in genere rappresenta un esame di routine a cui si ricorre ogni qual volta compaiono segni o sintomi legati a problemi cardiaci.

Viene richiesto in tutti quei casi in cui l’ecocardiogramma transtoracico non risulta dirimente nel risolvere un quesito diagnostico (a causa della scarsa qualità della finestra transtoracica o per la presenza di strutture meccaniche artificiali in grado di alterare l’immagine). In questi casi può essere necessario ricorrere ad un diverso punto di esplorazione per aggirare gli ostacoli, ed è per questo motivo che si utilizza una sonda ecocardiografica in grado di visualizzare le strutture cardiache posteriormente attraverso l’esofago.

Come prepararsi 

Per eseguire l’esame è necessario presentarsi all’appuntamento a digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente. È possibile continuare le terapie mediche in corso anche per via orale, bevendo solo la quantità di acqua necessaria a deglutire i farmaci.

Prima dell’esame è importante che il paziente riferisca al medico l’eventuale presenza di gravi infezioni, malattie del fegato, disturbi gastrici, difficoltà ad ingerire cibi solidi o liquidi, allergie ai farmaci adoperati per la preparazione.

Dopo l'esame 

Al termine dell’esame, qualora sia stato necessario somministrare un sedativo è consigliabile aspettare almeno una mezzora prima di lasciare l’ospedale. Inoltre è bene evitare di rimettersi subito alla guida. La procedura può provocare un’irritazione della gola, sia per il passaggio della sonda che per l’azione dell’anestetico locale: per questo motivo è consigliabile evitare di bere o mangiare per almeno due o tre ore.

Non sono presenti malattie correlate

Non sono presenti strutture coinvolte