Emorroidi

Cos'è 

Le emorroidi sono dei cuscinetti venosi contenuti all’interno del canale anale che concorrono al mantenimento della continenza fecale.

In condizioni normali tali strutture anatomiche non vengono avvertite, ma se si infiammano possono gonfiarsi scivolando all’esterno della loro sede naturale e, di conseguenza, causare fastidio e irritazione. Tale condizione, che comunemente viene descritta con lo stesso termine “emorroidi”, prende più correttamente il nome di “patologia o malattia emorroidaria”.

Come si manifesta 

I sintomi associati alla patologia emorroidaria sono:

  • prolasso: talvolta il rigonfiamento delle emorroidi le rende visibili ad occhio nudo ai margini dell’ano. Al tatto tali strutture sono percepibili come cuscinetti di consistenza turgida.
  • sensazione di gonfiore o di corpo estraneo nell’ano
  • dolore o fastidio intenso
  • bruciore
  • prurito
  • sanguinamento

L’effettiva manifestazione e l’intensità di tali sintomi dipende dalla gravità della malattia, che in genere viene classificata in gradi. Le emorroidi di primo grado, ad esempio, pur generando fastidi, prurito e possibile sanguinamento (in particolare durante la defecazione) rimangono in genere contenute all’interno del canale anale. Al contrario, le emorroidi di quarto grado prolassano completamente e non sono riposizionabili manualmente all’interno dell’ano.

Origine 

La patologia emorroidaria rappresenta un disturbo piuttosto comune a tutte le età.
Tra le cause che più frequentemente possono concorrere all’irritazione delle emorroidi troviamo:

  • Stitichezza cronica
  • Stili di vita caratterizzati da sedentarietà e da una dieta non equilibrata (in particolare povera di fibre)
  • Gravidanza (sia durante la gestazione che immediatamente dopo il parto)
  • Sforzi eccessivi
  • Stazione eretta prolungata
  • Predisposizione familiare

Per prevenire la comparsa delle emorroidi è dunque opportuno osservare uno stile di vita sano, fondato sull’attività fisica e su una dieta equilibrata (ricca di fibra e di liquidi). In caso di stitichezza cronica, inoltre, si consiglia di evitare di forzare troppo la defecazione ricorrendo, se necessario, all’uso di lassativi (su consiglio o comunque sotto controllo del medico curante).

Come si accerta 

La diagnosi richiede una visita proctologica. Nel corso dell’esame lo specialista può ispezionare la zona rettale con l’ausilio di un anoscopio al fine di esaminare le caratteristiche del prolasso.

In presenza di determinati sintomi (ad esempio, sanguinamento ano-rettale) o fattori di rischio può essere indicata anche l’esecuzione di una colonscopia. Tale accertamento in genere viene prescritto per escludere la presenza di altre patologie, come il tumore del colon-retto.

Trattamenti 

L’approccio curativo varia in base alla durata e all’intensità dei sintomi.

Nella maggior parte dei casi è infatti sufficiente adottare un trattamento conservativo, aspettando la naturale guarigione o modificando la dieta (con l’introduzione di fibre e liquidi) e lo stile di vita.
Quando tali accorgimenti non si rivelano sufficienti o comunque nei casi di maggiore gravità, può essere indicata l’esecuzione di un intervento.

Le opzioni chirurgiche sono diverse e spaziano dall’emorroidectomia tradizionale (asportazione delle emorroidi con legatura delle vene all’interno del canale anale) all’emorroidopessi (intervento che prevede invece il riposizionamento delle emorroidi all’interno del canale anale). Ulteriore opzione, riservata ai casi meno severi, è la metodica Transanal Hemorrhoidal Dearterialization (THD): tale alternativa prevede l’uso di una sonda endorettale (doppler) e la legatura delle piccole arterie che riforniscono di sangue le emorroidi determinandone la decongestione.

L'elenco è puramente indicativo e non sostituisce la prescrizione medica
L'elenco include alcuni dei possibili trattamenti correlati, è indicativo e non sostituisce la prescrizione medica