Per empiema si intende una raccolta di pus in una cavità dell'organismo. Un empiema pleurico, in particolare, è una raccolta di pus all'interno dello spazio presente tra i foglietti pleurici, le due membrane che avvolgono i polmoni.
L’empiema pleurico si presenta sotto forma di una raccolta di pus, fluido denso e giallastro che ha origine da un’infiammazione acuta. I principali sintomi di questa condizione sono tosse, febbre, spossatezza generalizzata, dolore toracico anche intenso, affaticamento respiratorio e sensazione di fastidio durante l’inspirazione.
In condizioni normali all’interno dello spazio pleurico (e quindi nella sottile cavità presente tra le due membrane) è presente un liquido lubrificante che facilita il movimento respiratorio dei polmoni. È proprio tale liquido ad infettarsi, dando origine alla raccolta di pus che forma l’empiema.
Tale fenomeno rappresenta in genere una complicazione di una patologia preesistente, ad esempio di una polmonite batterica, di una tubercolosi o di un’embolia polmonare. A volte può essere correlato ad un processo neoplastico delle pleure, polmonare o metastatico.
Per verificare un sospetto empiema pleurico in genere i medici si affidano ad una radiografia del torace e ad una toracocentesi, corredate eventualmente da un’ulteriore Tac del torace.
La cura dell'empiema pleurico prevede innanzitutto una terapia a base di farmaci antibiotici, che può protrarsi anche per alcune settimane. Se le condizioni lo richiedono, in aggiunta a tale trattamento viene eseguito anche un drenaggio del pus in modo da migliorare la condizione respiratoria del paziente e prevenire un’eccessiva concentrazione del materiale purulento. Possono essere somministrati anche farmaci fibrinolitici per prevenire la formazione di fibrina, sostanza che interferisce con la corretta guarigione.
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