La bambina è affetta da una cardiopatia congenita complessa e serve un intervento urgente che non può essere eseguito nel suo Paese.
Lourdemia detta "Mia" ha da poco compiuto 9 anni ed è haitiana: è nata con la Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita complessa e cianogena definita anche "morbo blu" per via della colorazione bluastra della cute e delle mucose, causata dalla riduzione dell'ossigeno che circola nel sangue. Questa malattia che la affligge fin dalla nascita le impedisce oggi di compiere più di qualche passo senza risultare stremata e di vivere la vita di un bambino della sua età: a Mia serve un intervento cardiochirurgico complesso, che non può essere eseguito nel suo Paese perché non ci sono le infrastrutture adeguate e manca il personale competente.
La storia di Lourdemia
Lourdemia vive ad Haiti, Paese dell'America centrale tristemente noto per il devastante terremoto e per i continui sconvolgimenti politici ed economici. E' la terzogenita di otto fratelli, di cui due morti in tenera età. La sua famiglia però è molto povera e per questo motivo dal 2021 la bambina vive all'interno di una casa residenziale per minori gestita dalle suore salesiane di Port au Prince.
Dopo anni in cui la bambina manifestava un'insolita debolezza, l'anno scorso l'unico cardiologo pediatrico di Haiti le ha diagnosticato la Tetralogia di Fallot, una malformazione presente nel cuore fin dalla nascita. In Italia questa cardiopatia viene diagnosticata già durante la gravidanza o nei primi mesi di vita e corretta molto presto; nel caso di Lourdemia, però, questo non è stato possibile, perché la bambina è nata in casa senza adeguato supporto medico.
All'età di 5 anni Lourdemia ha iniziato ad accusare delle difficoltà nel camminare ma sul posto mancano strutture e medici capaci di curare la sua cardiopatia.
La patologia e l'intervento chirurgico necessario
La cardiopatia della bambina è caratterizzata da un ampio difetto del setto interventricolare associato a un'ostruzione del flusso sanguigno verso i polmoni. I bambini affetti da questa malattia sono definiti anche "bimbi con il morbo blu" perchè a causa della scarsa ossigenzione nel sangue la loro pelle e le loro mucose presentano un colore bluastro, che nel caso di Lourdemia è meno evidente per via del colore della sua pelle. Lourdemia è debole e molto affaticata: nella foto la vedete sorridere, ma è probabile che non riesca a compiere più di dieci passi. La persistenza della cianosi grave potrebbe portare alla perdita di coscienza: la crisi asfittica è un episodio potenzialmente pericoloso e necessita di assistenza medica immediata.
Ad operare la bambina haitiana è lo staff del prof. dott. Gaetano Gargiulo, direttore responsabile della Cardiochirurgia Pediatrica e dell'Età Evolutiva presso l'IRCCS Policlinico di Sant'Orsola a Bologna, centro di eccellenza nazionale ed europeo nella cura delle cardiopatie congenite. "Lourdemia ha bisogno urgente di essere operata - afferma la dott.ssa Emanuela Angeli, cardiochirurga dello staff - . Al momento le sue condizioni sono gravi a causa del basso livello di ossigeno nel suo sangue: fino ad ora l'organismo della bambina è riuscito in qualche modo a compensare il problema, ma ora l'intervento non si può più rimandare perchè di recente le sue condizioni sono peggiorate. Lourdemia potrà così tornare ad una vita normale e serena, a vivere un'adolescenza serena e senza limitazioni, in futuro potrà anche avere dei figli".
La staffetta di solidarietà
Alla storia di Lourdemia si sono interessati in particolar modo l'associazione Piccoli Grandi Cuori, che coprirà le spese mediche necessarie per accoglierla e curarla.
"Siamo felici di accogliere Mia, sottolinea Paola Montanari, presidente Piccoli Grandi Cuori - . La nostra assistente sociale si sta occupando delle pratiche di accoglienza e dei contatti con il Paese da cui arriva, le nostre psicologhe si attiveranno al suo arrivo per preparere la bambina all'iter a cui andrà incontro (consapevolezza del suo stato di salute, ricovero, intervento, dimissioni) e accompagnarla durante il percorso di cura, rapportandosi anche con la suora che al momento ne ha la patria potestà. Una volta dimessa, ospiteremo lei e suor Rosalie nella nostra casa per continuare a garantirle la massima assistenza, grazie anche ai nostri volontari. Ogni bambino ha il diritto di essere curato e accolto, da qualsiasi parte del mondo provenga".