Con il termine “corpi estranei” si intendono genericamente quegli oggetti (giocattoli, piccoli utensili, bottoni, farmaci e contenitori tossici) o alimenti (boli di carne, grossi semi, ossa e lische) che vengono ingeriti accidentalmente e che possono danneggiare l’apparato digerente. Con il termine “corpi estranei” si intendono genericamente quegli oggetti (giocattoli, piccoli utensili, bottoni, farmaci e contenitori tossici) o alimenti (boli di carne, grossi semi, ossa e lische) che vengono ingeriti accidentalmente e che possono danneggiare l’apparato digerente.
L’inghiottimento accidentale di oggetti può causare seri danni alle pareti di esofago, stomaco e intestino tenue (nei casi più gravi si arriva anche alla perforazione). I sintomi variano molto a seconda del tipo di oggetto o alimento ingerito e dalla sede in cui il corpo estraneo eventualmente si blocca. Tra i più comuni ritroviamo dolore toracico o addominale, ipersalivazione, tosse, difficoltà respiratoria.
In genere l’ingestione di corpi estranei riguarda i bambini piccoli, gli adulti con disturbi o patologie psichiatriche e gli anziani.
L’ingestione o la sospetta ingestione di corpi estranei costituisce in ogni caso un’emergenza, e come tale va trattata in pronto soccorso. Dopo un’accurata anamnesi del paziente e una valutazione dei sintomi e dei segni obiettivi, i medici procedono in genere ad esami radiologici, in modo da individuare la posizione del corpo estraneo e, se necessario, all’esame endoscopico.
L’approccio terapeutico dipende essenzialmente dal tipo di corpo estraneo ingerito, dalla sua localizzazione e dalla presenza o meno di sintomi. In alcuni casi, quando l’oggetto è ritenuto inerme (ossia non pericoloso) e di piccole dimensioni, il paziente viene mantenuto in osservazione per alcune ore in attesa della fuoriuscita naturale tramite defecazione. Talvolta tale processo può essere anche facilitato attraverso la somministrazione di farmaci specifici.
Gli oggetti non fuoriusciti, di dimensioni più rilevanti o comunque giudicati pericolosi vengono invece rimossi per via endoscopica o chirurgicamente.
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