Interruzione volontaria di gravidanza (IVG)

L’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) è prevista in Italia dalla Legge 194 del 1978 (L. 22 maggio 1978, n. 194 - Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza) che ne stabilisce modalità e condizioni di accesso.
Si può interrompere la gravidanza:

  • entro i primi novanta giorni su richiesta della sola donna quando la stessa valuti che la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, per problemi di salute suoi o del concepito, per condizioni economiche, sociali o familiari.
  • dopo i primi novanta giorni:
    • quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
    • quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna. 

La Certificazione della richiesta di IVG può essere rilasciata da un medico di fiducia o dal Consultorio Familiare, che è il servizio gratuito individuato dalla legge per accogliere la domanda della donna garantendo se necessario il sostegno psicologico e sociale dovuto.  In caso di richiesta di IVG da parte di minori, è necessaria l’autorizzazione di entrambi i genitori aventi la patria potestà; nel caso in cui manchi il consenso genitoriale la situazione viene sottoposta al giudice tutelare.

La Certificazione della richiesta di IVG dopo i primi 90 giorni di gestazione viene rilasciata da un ginecologo strutturato presso la struttura sanitaria dove verrà eseguita la procedura.

Nell’ambito dell’offerta metropolitana, presso l’IRCCS AOU BO viene garantito l’accesso al percorso di interruzione della gravidanza sia con metodo farmacologico che con metodo chirurgico. La donna viene accompagnata nel percorso al fine di orientarla nella scelta più appropriata, fornendo anche le giuste informazioni sulla successiva contraccezione.

Dal settembre 2020 in Emilia Romagna sono stati applicati gli aggiornamenti ministeriali ed è stata estesa la possibilità di eseguire in regime di ricovero Day Hspital l’interruzione volontaria di gravidanza anche con metodo farmacologico fino alla 63ª giornata di gestazione.

Come funziona il percorso

Per l’accoglienza e la successiva presa in carico della donna è attivo un ambulatorio dedicato, l’Ambulatorio DH-IVG presso il centro prechirurgico del Padiglione 4. Il contatto al servizio può avvenire:

  • tramite presentazione diretta (lun-ven 8.00-12.00)
  • telefonicamente (051 2143535 dal lunedì al venerdì dalle ore 11.30 alle 13.30)

Il personale dedicato programma quindi un primo appuntamento ambulatoriale.

Il percorso prevede infatti diversi accessi:

  1. VISITA AMBULATORIALE, previa prenotazione, per la scelta (farmacologica / chirurgica) e la prenotazione della procedura. In tale occasione sarà necessario portare in visione la documentazione di seguito elencata. Verranno valutate eventuali controindicazioni alla proceduta farmacologica / chirurgica, verranno eseguite visita ginecologica ed ecografia transvaginale qualora non effettuate in altra sede (per confermare la gravidanza intrauterina e determinare l’epoca gestazionale), e saranno acquisiti i consensi informati. Se sarà scelta la via chirurgica, verranno eseguiti gli esami preoperatori e la visita anestesiologica.
    Documentazione necessaria
    • Certificato legale che attesta lo stato di gravidanza entro il 90° giorno in cui si dichiara la volontà di interrompere la gravidanza stessa (legge 194/1978). Può essere compilato da un medico del consultorio o dal medico di base non obiettore o dal ginecologo non obiettore e firmato dalla donna.
    • Tessera sanitaria (TEAM).
    • Per le donne straniere: attestato di iscrizione al Servizio Sanitario Regionale (libretto sanitario).
    • Documento di identità in corso di validità.
  2. DAY HOSPITAL multi accesso per IVG farmacologica o per IVG chirurgica.