Si tratta di una malattia di origine batterica che viene trasmessa all’uomo dalle zecche. Tale infezione colpisce in un primo momento la pelle, per poi estendersi al resto dell’organismo.
Il primo sintomo della malattia è un eritema cutaneo, ossia una piccola macchia rossa sulla pelle che progressivamente si estende fino ad formare un anello di qualche centimetro di diametro. Dopo qualche giorno possono comparire anche febbre, dolori muscolari, sensazione di stanchezza, ingrossamento dei linfonodi e mal di testa. Nei casi più gravi i pazienti sono affetti anche da giramenti di testa e difficoltà respiratorie.
Nonostante i sintomi generici, la malattia di Lyme non deve essere trascurata perché può causare danni permanenti al sistema nervoso e alla pelle.
La malattia di Lyme è causata dal morso delle zecche infettate da un particolare batterio, il Borella burgdoferi. Per trasmettere l’infezione alla persona l’animale deve in genere aderire alla sua cute per un giorno intero. Il periodo di incubazione all’interno dell’organismo umano può poi durare da alcuni giorni a diverse settimane.
Questa patologia non è semplice da diagnosticare, in quanto i sintomi sono piuttosto generici e in molti casi perfettamente sovrapponibili ad un malessere influenzale. Oltre alla tipica eruzione cutanea, che rappresenta il primo sintomo della malattia di Lyme (e che è consigliabile fotografare, in quanto può scomparire anche abbastanza velocemente), i medici possono far affidamento agli esami del sangue.
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