Si tratta dell’intervento di asportazione di uno o di entrambi i testicoli o, ancora, del funicolo spermatico. Il procedimento è piuttosto semplice, e prevede un’incisione nel centro dello scroto e la successiva asportazione delle strutture. In alcuni casi può essere impiantata una protesi artificiali di dimensioni simili al testicolo rimosso: lo scopo di quest’ultimo passaggio è esclusivamente estetico e psicologico.
L’Orchiectomia viene praticata soprattutto in caso di tumori ai testicoli, ma può rendersi necessaria anche a causa di alcune malformazioni congenite, come la sindrome di Morris. In altri casi è legata ad un trauma o di una torsione testicolare. Infine, l’intervento può essere richiesto anche da uomini che vogliono cambiare sesso.
Il giorno dell’operazione il paziente deve presentarsi a digiuno (l’ultimo pasto può essere assunto 8 ore prima). È prevista anche la sospensione di eventuali alcuni trattamenti farmacologici: indicazioni specifiche in questo senso vengono solitamente fornite dallo staff medico.
Una volta terminata l’operazione, il paziente viene ricoverato per circa 24 ore. Dopo la dimissione, è consigliabile farsi accompagnare accasa da una persona adulta.
Nelle ore successive all’intervento è normale avvertire dolore e fastidio nella zona operata e una sensazione di confusione mentale, dovuta all’anestesia. Impacchi con il ghiaccio aiutano a riassorbire il gonfiore, ed è importante evitare rapporti sessuali o attività fisiche per qualche giorno.
Malattie correlate
Strutture coinvolte