Pet con C-Metionina

In cosa consiste 

La PET (sigla che viene dall’inglese “Positron Emission Tomography”, ovvero Tomografia a emissione di positroni) è una tecnica diagnostica per immagini che fornisce informazioni importanti sul funzionamento di tessuti e organi del copro. Si basa sulla somministrazione di un tracciante radioattivo e sul successivo studio della sua distribuzione, che viene eseguito con l’ausilio di un apposito macchinario. In questo caso, in particolare, la scelta del radiofarmaco da impiegare ricade sulla la C-Metionina, un aminoacido che si trova fisiologicamente nel nostro corpo e che viene marcato con carbonio 11.

La procedura è piuttosto semplice e richiede circa un’ora per essere completata. Per prima cosa si procede con la somministrazione del tracciante radioattivo, solitamente per via endovenosa. È quindi necessario attendere alcuni minuti affinché il radiofarmaco venga completamente assorbito e si distribuisca nell’organismo. Una volta completate le procedure di preparazione, che includono anche la spogliazione da eventuali oggetti metallici (collane, orecchini, anelli), il paziente viene invitato a distendersi sul letto del macchinario per poi essere introdotto all’interno del tomografo. Nel corso delle scansioni, deve cercare di rimanere il più immobile possibile, in modo da facilitare l’acquisizione di immagini nitide e non sfocate.

L’esame è assolutamente indolore ma può provocare qualche disagio, soprattutto per chi soffre di claustrofobia e per chi è particolarmente sensibile alle punture di ago. Non si tratta comunque di una procedura pericolosa: la quantità di radioattività iniettata è molto piccola e la dose al paziente è paragonabile ai più comuni esami radiologici. Le sostanze utilizzate non sono tossiche e non provocano generalmente effetti secondari, le manifestazioni allergiche sono del tutto eccezionali. Tutto lo staff del Policlinico, in ogni caso, è a disposizione del paziente per rispondere a qualsiasi domanda.

A cosa serve 

La Tomografia a emissione di positroni consente di osservare la distribuzione del radiofarmaco nell’organismo. Il tracciante tende ad accumularsi nelle are dell’organismo in cui l’attività chimica è maggiore, dove spesso è in corso un processo patologico. L’esame, quindi, consente di individuare precocemente un’ampia varietà di condizioni, dalle malattie cardiache ai disturbi che interessano il cervello e il collo. In particolare, la C-Metionina viene utilizzata soprattutto per lo studio delle malattie della testa e del collo, sebbene trovi indicazione anche per lo studio di altri distretti corporei. Attraverso questo esame, ad esempio, si può rivelare la presenza di tumori benigni paratiroidei nei pazienti che sono risultati negativi ad un precedente esame scintigrafico.

Come prepararsi 

Non è necessaria alcuna preparazione particolare, il paziente può mangiare e bere qualsiasi cibo o bevanda, anche se è consigliabile mantenersi leggeri la sera precedente e la mattina stessa dell’esame. Il paziente, in ogni caso, deve presentarsi all’appuntamento munito della relativa documentazione clinica medica.
L’esame è controindicato per le donne incinta. Per questo motivo, in caso di sospetto o dubbio stato di gravidanza, è bene avvertire tempestivamente il personale. Allo stesso modo, è necessario informare i medici anche per quanto riguarda un eventuale stato di allattamento di un neonato.

Dopo l'esame 

La PET viene eseguita in regime ambulatoriale e non richiede alcun ricovero notturno. Una volta ultimato l’esame, il paziente viene invitato ad aspettare in sala di attesa prima di essere congedato dal personale sanitario. Per tale motivo è opportuno non lasciare il Policlinico prima di aver parlato con un sanitario.
In sala d’attesa è presente un bagno che il paziente può liberamente utilizzare tutte le volte che ne avverte la necessità.
Il medico congeda quindi il paziente dopo aver controllato la corretta esecuzione dell'indagine. In alcuni può essere necessaria l’acquisizione di un’immagine diagnostica aggiuntiva, della durata di alcuni minuti, per una migliore interpretazione in presenza di sospetti diagnostici.
Nelle 24 ore successive alle dimissioni è consigliabile bere molto per velocizzare l’espulsione del radiofarmaco.